La stagione di Formula 1 è partita con un piglio confusionario. La gara di Melbourne aveva difatti mostrato un evidente dominio da parte del team papaya, seguita da un Max Verstappen ancora in grado di dire la sua. In casa Ferrari non si respirava una bella aria dopo Melbourne. Il tutto si è però interrotto nella prima giornata del weekend cinese, con la pole di Hamilton nelle qualifiche sprint. Una dilemma che però sta attanagliando i tifosi della rossa e tutti gli addetti a lavoro, è sicuramente: Ma da dove esce adesso questa Ferrari super competitiva, in grado di battere le McLaren e Verstappen?
Trovare la risposta a questo quesito sembra una cosa impossibile. Dire cosa sarà in grado di fare questa vettura da ora a fine stagione è pressoché impossibile. Di certo quanto accaduto a Melbourne prima e in Cina poi non è un caso. Osserviamo quali sono le diverse cause e le possibili motivazioni che hanno portato la Ferrari alla pole sprint, se ci siano più demeriti McLaren o più meriti della scuderia di Maranello. L’obiettivo di questo articolo è ovviamente quello di non screditare nessuno, ma di cercare di cercare una quadra per provare un po’ a comprendere quale sia il potenziale della vettura Ferrari e se Melbourne sia stato solo un caso o se ci sia qualcosa di più.
Lewis Hamilton
Uno dei primi elementi di gioia è sicuramente la prima pole, anche se nella sprint, di Hamilton in rosso. Lewis in Cina ha sempre guidato alla grande, di certo non si realizza il record di successi su questa pista casualmente. Un fattore determinante potrebbe essere stata la sua guida, di sicuro impeccabile nel giro secco che gli è valso la pole. Le qualità di Hamilton non si discutono, ma sicuramente ha giocato un ruolo importante il lavoro di McLaren e anche un pizzico di fortuna (ricordiamo che Verstappen è distante solo 18 millesimi). Ovviamente è sempre bene precisare che il tempo pole l’ha fatto registrare lui e per partire primo devi sempre mettere l’auto li davanti.
Errore McLaren o strategia?

Ph: Pirelli motorsport via X
#ChineseGP
Dopo aver visto il primo fattore, ossia Lewis Hamilton, soffermiamoci su quanto accaduto in casa McLaren. La gara in terra Oceanica ha visto il netto dominio della scuderia Papaya, al di là degli errori di Piastri, dovuti alla pioggia, che lo hanno visto terminare con pochissimi punti. In china si è ripartiti con il dominio della scuderia di Woking. Vorrei far notare come il tempo di Norris, partirà sesto, è stato realizzato con gomma usata. Il pilota britannico, nonostante la gomma usata è distante 0.224 secondi dalla vetta. Norris aveva fatto anche registrare il miglior tempo nel primo settore, si era migliorato nel secondo, per poi perdere nell’ultimo. Il pilota di Bristol avrebbe dunque avuto l’opportunità di prendersi tranquillamente la pole sprint. Sarà stata strategia da parte McLaren o un errore, ma dati alla mano il team papaya è ancora la scuderia dominante.
Red Bull e Verstappen

Ultimo fattore, non cosi sorprendente, è la nono sparizione di Max Verstappen. Ad inizio anno, metà della stampa italiana e non aveva proclamato la Red Bull come quarta forza, alcuni anche come quinta. Il team di Milton Keynes che quest’anno non abbia un macchina al pari di McLaren, Mercedes e Ferrari non è un segreto. La differenza però la sta facendo il signore che guida questa vettura, Verstappen. L’olandese non è certamente per caso il campione del mondo in carica. Il discorso che lo vede protagonista è molto simile a quello di Hamilton fatto in precedenza.
La Ferrari oltre a dover risolvere i ”problemi” dovuti alla sua stessa vettura, deve anche guardarsi dagli altri. Ad inizio anno si diceva di una Ferrari più forte di un secondo, in grado di sconfiggere la McLaren e tutte le altre scuderie. La verità, al netto di quanto trascorso fin qui, è di una scuderia che deve ancora trovare la quadra giusta. La brutta prestazione di Melbourne non è casuale. I team di punta hanno saputo trarre il massimo da quella situazione, basta pensare alla Mercedes. La pole di Hamilton nella sprint è un piccolo segnale, ma è molto probabilmente una briciola lasciata dagli altri. Sicuramente Lewis è stato bravissimo a sfruttare l’occasione e su questo non ci piove. Certamente però dire che la Ferrari sia tornata e che sia già nuovamente in lotta per il mondiale, dopo una pole in qualifica sprint in cui Norris e company sono distanti due decimi alzando il piede e con gomma usata, mi sembra ancora un utopia.