mercoledì, Gennaio 22, 2025

F1 | Il Qatar certifica la confusione della FIA

Il gran premio del Qatar ha lasciato in sospeso diverse polemiche. In particolare la più rilevante è stata quella riguardante la penalità comminata a Norris. Vediamo cos'è successo e come ha spiegato l'episodio la FIA.

Il gran premio del Qatar, penultimo appuntamento del mondiale di F1, ha visto trionfare Max Verstappen. A far notizia però, non è stato il dominio dell’olandese e ne tantomeno quanto accaduto in pista tra i vari piloti. Gli argomenti più rilevanti vedono protagonista la federazione, al centro di diverse polemiche dopo le molte sanzioni arrivate durante il corso della gara.

La penalità a Verstappen

F1- Verstappen e Russell discutono dopo le qualifiche in Qatar.
Ph: F1
#QatarGP

Gli argomenti più caldi riguardano sicuramente le penalità inflitte ai diversi piloti durante il corso della gara. Per analizzare al meglio quanto accaduto, dobbiamo partire dalla prima penalità, inflitta il sabato ai danni di Max Verstappen. L’olandese è stato penalizzato di una posizione sulla griglia di partenza per aver rallentato eccessivamente, costringendo successivamente Russell ad una brusca manovra per evitarlo. Questo rigore inflitto all’olandese è sicuramente quello che ha fatto meno storcere il naso agli appassionati di F1. La pole sotratta al numero 1 è una penalità che può starci, trattandosi di un piccolo impedimento. Quello che però fa arrabbiare gli addetti ai lavori è sicuramente la non uniformità di giudizio. Fino ad ora, quando un pilota aveva un out lap lento, esso riceveva al massimo una reprimenda.

Il problema dello specchietto

F1-Lo specchietto perso da Albon che poi ha portato al caos successivo.
Ph: F1
#QatarGP

La penalità più importante e discussa è sicuramente quella inflitta a Lando Norris. Essa però non è stata l’unica. Partiamo osservando da dove nasce la penalità al pilota britannico e come essa poteva essere evitata. Ci troviamo a circa metà gara quando dalla vettura di Alex Albon si stacca lo specchietto che termina al centro della pista, vicino all’uscita box, zona in cui i piloti di solito tentano il sorpasso. Qualche giro dopo, proprio nel tentativo di sorpasso, Bottas colpisce lo specchietto, frantumandolo in mille pezzi. La domanda sorge spontanea: ”Perchè non mettere una VSC e rimuovere lo specchietto quando era ancora intero?”. Non è tardata ad arrivare la risposta della FIA. La federazione ha spiegato come la VSC non avrebbe permesso ai commissari di rimuove in tempo il detrito, in quanto la virtual non compatta il gruppo ma rallenta solamente i piloti.

F1- Sainz ai box dopo la foratura.
Ph: Scuderia Ferrari HP via X
#QatarGP

Data questa spiegazione nulla da ridire in quanto solo loro hanno a disposizione GPS e telemetrie per osservare la distanza tra i vari piloti, e sicuramente avranno valutato al meglio la situazione. In risposta a quanto detto dalla FIA però ci sorge un dubbio. Se la VSC non era utilizzabile perchè il distacco era troppo breve tra i vari piloti (ripeto, scelta condivisibile in quanto troppo rischioso per un commissario entrare nel mezzo della pista durante una corsa) perchè non mettere direttamente la safety Car, evitando cosi che lo specchietto si frantumi e accada quanto verificato dopo?

Riguardo il cedimento dell’anteriore sinistra di Hamilton e Sainz, non avendo certezza assoluta che esso sia stato scaturito dai detriti, la FIA qua non può essere interpellata. Nel caso in cui il cedimento sia dovuto al detrito il tutto si ricollega alla pessima gestione della situazione da parte dei commissari, qualora sia dovuto al consumo troppo elevato della mescola entrano in gioco altri protagonisti, ossia i due team che hanno tardato nell’effettuare la sosta.

La penalità a Norris

Dalla situazione appena descritta, nasce quanto accaduto con Norris. Il pilota britannico, durante la percorrenza del rettilineo, nonostante sia esposta la bandiera gialla non rallenta. Penalità quindi scontata. Il fatto che il britannico sia stato sanzionato credo non sia mai stato messo in dubbio da nessuno, nemmeno dallo stesso pilota e dal suo team. Ciò che ha suscitato polemiche è stata la severità della penalità. Secondo la direttiva del 19 Febbraio 2024, il mancato rispetto della doppia bandiera gialla è ritenuta una grave infrazione per la sicurezza. Facciamo però chiarezza. Sul fatto che Norris abbia sbagliato, come già detto, non ci piove. Stesso discorso sulla gravità dell’infrazione in quanto verificatasi con doppia bandiera gialla, ricordiamo che la gialla doppia è esposta quando ci sono situazioni di gravità maggiori come detriti grossi o incidenti che coinvolgono più vetture. Ritorna però in gioco, come quanto detto prima, la non uniformità di giudizio.

Durante il corso della stagione, ci sono state infrazioni molto più gravi e soprattuto che hanno messo in pericolo diversi piloti, che hanno visto rigori molto meno pesanti. Andare a infliggere una penalità cosi severa, e sopratutto farlo alla penultima gara, ha validità zero. Se la federazione avesse voluto far capire che durante il corso della stagione ci sarebbe stata tolleranza zero, avrebbe dovuto farlo durante le prime gare, non a fine anno. A pensar male si potrebbe dire che sia stato fatto di proposito per arrivare all’ultima gara con qualcosa per cui lottare. L’ipotesi è stata espressa da qualche addetto ai lavori, ma vogliamo sempre pensar bene e senza malizia e quindi commentare solo ciò che è accaduto senza badare troppo a classifiche o altro.

A questa penalità se ne sono aggiunte altre come quella di Hamilton per falsa partenza (passaggio obbligato ai box), più che giusta ma ancora una volta non omogenea a quanto visto durante il corso dell’anno per questa infrazione. Ricordiamo che anche Norris e Perez commisero lo stesso errore e ottennero un rigore di 10 secondi. Altre penalità, molto severe hanno visto protagonisti Lawson (10 secondi) per contatto e Stroll (10 secondi).

A cosa porterà tutto ciò?

La linea dura adattata dalla FIA, giusta o sbagliata che sia, inevitabilmente sta portando malumori all’interno del circus. Aumentare la severità delle penalità sarebbe stato accettato maggiormente, come precedentemente detto, se fosse stato dichiarato ad inizio anno. Sopratutto se ci fosse stata un uniformità di giudizio, nessuno avrebbe potuto contestare, ma ciò ancora una volta viene a mancare. Il regolamento come ogni anno, viene sempre preso come riferimento ma interpretato a secondo del direttore di gara. Ci sarebbe bisogno di semplificare il tutto, renderlo più chiaro e sopratutto uniforme. Adesso ultimo appuntamento per il termine della stagione ad Abu Dhabi, dove sicuramente ne vedremo di nuove.

Gabriele Bovio
Gabriele Bovio
Editor for F1sport.it, FIA Accredited. Management engineering student.

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