La F1 ha ancora in Max Verstappen il suo campione del mondo, conquistando così il suo 4° titolo consecutivo. E raggiungendo nell’albo d’oro due nomi pesanti come quelli di Alain Prost e Sebastian Vettel! Un traguardo che quest’anno è arrivato più tardi del previsto, con Max che si è dovuto sudare duramente, combattendo contro i suoi avversari e contro la sua stessa monoposto. Ma ripercorriamo insieme le tappe che ci hanno portato fin qui:partiamo dal fatto che è inutile dire che Max è un campione, e lo è sia nella guida che nella vita. È una persona che pensa sempre e solamente alle corse, alle gare, di qualunque tipo.
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Con tanto impegno e sacrificio è riuscito a entrare in F1 nel 2015, e d’allora non se n’è più andato. Il primo titolo mondiale arriva nel 2021 dopo un duello estenuante contro Lewis Hamilton che durò tutta la stagione, concludendosi con quel mistico ultimo giro del GP di Abu Dhabi. Lì, per la prima volta Verstappen assapora il piacere della vittoria, ma non di una vittoria qualsiasi. È riuscito a coronare il sogno di tutti i piloti. Diventare campione del mondo. I due anni successivi, 2022 e 2023, sono caratterizzati dalla modifica del regolamento e delle monoposto in F1, con Max e Red Bull che hanno monopolizzato le stagioni. Una volta entrato in quella “sfera magica” di vittorie, di fortuna, l’olandese non è più uscito. Tutto andava benissimo, e il suo è stato un vero e proprio dominio. Arriviamo ora alla stagione ancora in corso.
Anche questo anno era partito con le prime gare dominate dalla Red Bull, con Max che già si sentiva tra le mani l’ennesimo titolo mondiale. Il tutto però è durato poco, fino a quando la McLaren e la Ferrari hanno rotto la sfera di fortuna che avvolgeva Max. Guerre e scontri interni (e presunti scandali) alla Red Bull nel corso dell’inverno hanno portato all’addio del creatore della monoposto della scuderia anglo-austriaca Adrian Newey prima di metà stagione.
Quella stessa monoposto, che fino a poco tempo prima era la migliore in pista, diventa il peggior incubo per Max. La macchina ha raggiunto il massimo sviluppo possibile, la concorrenza invece avanza sempre di più, guadagnando punti in entrambe le classifiche, quella piloti e quella costruttori. Il vento della fortuna è cambiato e sembra soffiare in favore di McLaren. A metà stagione, Verstappen sa di essere solo. Il suo compagno di squadra accusa i limiti della monoposto già da tempo e non riesce a risolverli. Anche i meccanici e gli ingegneri si sono scoraggiati.
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Ma Verstappen no! Lui ci crede fino in fondo. Dopo la sosta estiva, il suo obiettivo è uno solo, gestire chirurgicamente il vantaggio di punti che ha nella classifica piloti da Norris. In questo è aiutato anche dalle strategie della scuderia color papaya, che alla luce di oggi sono costate ad Andrea Stella e ai suoi uomini quel mondiale che manca alla McLaren dal 2008. Max non si è arreso, e con il suo talento è riuscito non solo a tenere unita la squadra, ma anche ad andare oltre i limiti fisici della sua stessa monoposto, estraendone tutta la velocità, la precisione e l’affidabilità che quella macchina poteva dargli.
Il talento è stato il suo terzo motore, che ha spinto la RB20 oltre il possibile. Forse è stato più spettacolare e palpitante il mondiale del 2021, ma quello conquistato oggi ha sicuramente un sapore diverso, un sapore migliore. È un mondiale piloti 100% Made in Verstappen. Voluto, inseguito, costruito, sperato e conquistato con forza fisica, strategia mentale e puro talento. Mai parole di un testo di una canzone sono state più giuste. E quella canzone è quella a lui dedicata… “Max Max Max Super Max”. Auguri a Max Verstappen.
Federico Barbara