La F1 ha fatto tappa a Las Vegas, dove sulla carta la Ferrari avrebbe dovuto lottare per la vittoria. Ma così non è stato, con la SF-24 che ha sofferto molto le basse temperature del circuito cittadino in Nevada, soprattutto nel primo stint di gara con entrambi i piloti andati in difficoltà per via del graining. Poi nel secondo e nell’ultimo stint la rossa è tornata a vita, ma ormai il distacco dalle due Mercedes era troppo ampio. E quindi il team di Maranello si è dovuta “accontentare” di un terzo e di un quarto posto, con Sainz davanti a Leclerc.
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Poi come se non bastasse in casa Ferrari i loro due piloti si sono ostacolati nel corso della gara, con le scaramucce tra Sainz e Leclerc che hanno di fatto compromesso un miglior risultato finale per la squadra. A fine gara è stato il monegasco a lamentarsi via radio con il suo muretto per il comportamento di Sainz: in pratica a Leclerc non è andato giù l’attacco di Sainz subito dopo la seconda sosta del monegasco. Charles non ha potuto far nulla per difendersi dall’attacco di Carlos in uscita dai box, complici anche le gomme fredde del monegasco.
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Di fatto lo spagnolo ha infranto un ordine di scuderia, mandando (giustamente) su tutte le furie il team-mate monegasco. Secondo Leclerc senza quella manovra il secondo posto di Hamilton sarebbe stato alla portata. Prima ancora della seconda sosta Sainz aveva lasciato passare Leclerc, in questo caso rispettando l’ordine di scuderia. Ma anche in quell’occasione il madrileno non aveva di certo reso la vita facile a Leclerc. Ma a prescindere dalle scaramucce tra i due piloti, la strategia di gara del muretto Ferrari non è stata impeccabile… In F1 è proprio la strategia (ahimè) a fare la differenza!
Quello conquistato a Las Vegas è un podio quello conquistato da Sainz che lascia l’amaro in bocca, perchè il Cavallino avrebbe dovuto approfittare maggiormente della giornata sottotono della McLaren. Il Cavallino ha guadagnato solo 12 punti al team di Woking. Pochi considerando che il gap dalla McLaren per la Ferrari è ancora ampio: ben 24 lunghezze. Ma i GP alla fine sono solo due, e la prossima settimana si torna nuovamente in pista in Qatar. Ed il circuito di Lusail (sulla carta) è una pista “papaya”, considerando le caratteristiche del circuito che andranno ad esaltare la McLaren. Con la SF-24 che sarà costretta a “giocare” in difesa. La conquista del titolo costruttori a Maranello diventa più complicato del previsto a sole due gare dal termine del mondiale di F1.
Alberto Murador