La McLaren-Mercedes (proviamo a far tornare il trend di nominare anche il proprio motorista, che non è poco) ha dimostrato ancora una volta, nella gara di ieri a Baku, di essere non solo competitiva ma anche in grado di vincere e forse addirittura dominare le gare. Con Lando Norris e Oscar Piastri al volante, la squadra ha tutte le carte in regola per puntare al titolo mondiale nel 2024 a patto che non sia proprio una lotta interna fraticida a rovinare le carte in tavola (forse le speranze di Max Verstappen stanno proprio in questo).
La prossima gara a Singapore sarà cruciale per confermare ulteriormente questa tendenza positiva e mantenere alta la pressione sulle rivali anche se, a dirla tutta, Red Bull è sembrata tutt’altro che sul pezzo – almeno col suo pilota di punta – ieri ma anche nella precedente gara di Monza. E se questo trend si dovesse confermare, il grande vantaggio dell’olandese in classifica potrebbe essere messo a serio rischio.
Ma andiamo con ordine. I punti rosicchiati ieri in classifica costruttori hanno permesso alla McLaren di tornare in testa (dopo 12 anni dall’ultima volta) e scavalcare Red Bull. E’ la consacrazione di un processo di crescita iniziato dopo il fallimento della partnership con Honda. La strategia degli uomini giusti ai posti giusti (lo abbiamo sempre ribadito che è questo il segreto che non tutti possono permettersi) ha portato a casa un altro tassello verso la consacrazione finale. Che arriverà. Non sappiamo ancora quando di preciso, ma arriverà.
Fronte piloti. Lando Norris ieri ha dato prova della bontà del suo talento ma anche e soprattutto del mezzo tecnico che ha a disposizione registrando un ritmo mostruoso durante la gara, neanche lontanamente avvicinabile per tutti i suoi avversari. Il giovane britannico ha messo in mostra una guida impeccabile, senza commettere errori e finalizzando una rimonta (culminata col sorpasso al suo amico e rivale Max Verstappen) che dalle retrovie lo ha portato fino alla quarta posizione.
Oscar Piastri, dal canto suo, ha colto l’opportunità di conquistare la sua seconda vittoria in carriera grazie a una strategia brillante e a una macchina perfettamente bilanciata che ha permesso alle sue straordinarie doti di talento di superare Charles Leclerc con una manovra coraggiosa ma pulitissima. Un sorpasso in frenata del genere è un segno lampante, inequivocabile, di una simbiosi col mezzo che raggiunge livelli altissimi, quasi perfetti. Inoltre la sua maturità e la sua calma sotto pressione sono state sotto gli occhi di tutti, specie quando la Ferrari stava provando nuovamente a ribaltare la situazione. Certo, è stato favorito dal non avere il suo compagno di squadra negli immediati paraggi.
Dunque, con sette gare ancora da disputare, la McLaren si trova in una posizione privilegiata per puntare al titolo mondiale piloti e costruttori. Se il mezzo è una certezza cosi come anche i piloti presi singolarmente, l’unica cosa che potrebbe minare quella che sembra una strada quasi spianata potrebbe essere soltanto una battaglia interna che toglierebbe punti ad entrambi, favorendo il mantenimento del vantaggio di Verstappen accumulato nella prima parte di stagione e che resta ancora molto importante in termini di punti (e solo quelli). Lotta interna che a Baku non è avvenuta soltanto per i problemi avuti da Norris in qualifica ma che potrebbe essere soltanto rimandata, anche solo a tra sette giorni a Singapore.
Se da un lato sarebbe comprensibile che Norris e Piastri lavorino insieme per massimizzare i punti per la squadra (potenzialmente con Norris primo pilota e Piastri scudiero data la classifica attuale), come si potrebbe impedire ad un talento che sta esplodendo come quello dell’australiano e che spesso e volentieri si è trovato a stare davanti al compagno di squadra di poterci provare? Specie se ci dovessimo trovare a registare ulteriori battute d’arresto in Lando Norris, che ultimamente ha mostrato qualche “crepa caratteriale” forse frutto di una pressione alla quale non era abituato. Mentre Oscar Piastri, al suo secondo anno di Formula 1, è certamente più libero mentalmente.
Sarà difficile per Andre Stella, questo è fuori discussione. E le decisioni su eventuali ordini di scuderia (al netto di quello che si dice nelle varie conferenze stampa con risposte preconfenzionate) potrebbe essere rimandata a molto più avanti, quando eventualmente uno dei due piloti sarà più in difficoltà in termini di classifica rispetto all’altro. Del resto la McLaren, al suo primo anno vero di ritorno al vertice e alla lotta, può permettersi di giocare all’arma bianca lasciando liberi fino alla fine i suoi piloti.
Sarà un finale di mondiale di un sapore papaya ma molto croccante.