Sette giorni fa tutta l’Italia e non solo, festeggiava il vincitore di quello che è stato il penultimo GP d’Italia. Strano a leggersi, ma per il momento è questa la verità. Fino a oggi Formula One Group non ha chiuso alcun accordo con gli organizzatori del gran premio, quando manca un solo anno al termine del contratto. Ricordiamo che solitamente i rinnovi si firmano con 2 anni d’anticipo rispetto alla scadenza. Quindi potremmo fare presto la fine di Francia e Germania.
Attenzione. Bisogna puntualizzare che le due potenze europee hanno deciso loro di lasciare il mondo della Formula 1, nonostante entrambe abbiano una scuderia nel paddock e siano sedi di colossi del mondo dell’automotive. La decisione della Francia è comprensibile, vista la scarsa competitività della scuderia nazionale. Ma vedere i Tedeschi che si disaffezionavano alla F1 quando la Mercedes vinceva tutto è veramente incomprensibbile.
Noi “poveri” Italiani che dovremmo dire, che la Ferrari non vince qualcosa dal 2008?! Eppure la marea rossa che ha invaso il rettilineo di Monza ci dimostra come la passione per la Ferrari è un qualcosa che ti scorre nel sangue, della quale non si può fare a meno. È talmente forte da accecare gli occhi dei tifosi e cancellare momenti, mesi, anni di sofferenza sportiva.
Il bel paese non è il solo a poter perdere il GP di casa, infatti a fargli compagnia trova il Principato di Monaco e Spa-Francorchamps. È innegabile la volontà di Liberty Media, proprietaria di Formula One Group, di cercare d’aumentare il più possibile i propri ricavi. Lo sta facendo incrementando i numeri dei GP, creandone di nuovi a puro scopo commerciale, vedi Las Vegas, e alzando sempre di più il prezzo per far approdare la F1 su un nuovo circuito.
Tutto ciò è “Normale”. Liberty è una azienda quotata in borsa, che ha acquistato la F1 e la MotoGP non per passione o amore platonico, ma per guadagnarci. Questo rischia però di svantaggiare la storicità della massima serie automobilistica. Per gli appassionati, avere un mondiale senza l’iconica pista di Monaco è impossibile, ma allo stesso tempo il Principato è colui che paga di meno per ospitare le monoposto. Inoltre il numero di spettatori è limitatissimo, per ovvi motivi.
Quindi visto con gli occhi degli americani è un gran premio che fa guadagnare poco e che costa tanto. Un costo che col tempo sta lievitando, perché di paesi arabi disposti a pagare cifre tre, quattro, volte superiori rispetto a quelle sborsate dal principe Alberto c’è ne sono sempre di più. Motivi simili riguardano anche i circuiti di Spa e Monza.
La partita per mantenere due gare in Italia è assolutamente chiusa. Imola l’anno prossimo dirà definitivamente addio alla Formula 1, mentre gli sforzi per mantenere in vita Monza sono continui e frenetici. Stefano Domenicali chiede ad Aci e Regione Lombardia di ammodernare la pista e gli ingressi al circuito (Fatto), rinnovare l’area box e paddock (Da Fare) e sopratutto di aumentare i ricavi e quindi la “tassa” da pagare a loro.
Il potere dei soldi sarà superiore a quello della passione, che circuiti storici come Monaco, Spa e ancor di più Monza sanno trasmettere? Secondo il nostro parere, ovviamente no. E per voi?