La F1 ritorna in pista questo weekend ad Austin per il GP degli Stati Uniti, dopo la parentesi del Qatar. La gara qatariota è stata al centro di numerose polemiche, per via delle condizioni estreme alle quali i piloti sono stati costretti a correre. Diversi i piloti che sono stati poco bene nel corso del GP per via del caldo estremo in pista e negli abitacoli delle loro monoposto, da Ocon a Sargeant. Per poi passare da Alonso con il sedile “bollente”, a Stroll che al termine della corsa non riusciva più a reggersi in piedi dallo sforzo fisico.
Poi durante la gara in Qatar, piloti coma Russell e Norris che a circa 300km/h mollavano il volante in pieno rettilineo per far prendere aria alle mani… Cose inaccettabili in una F1 moderna come quella di oggi, dove si parla (e si è fatto tanto) in termini di sicurezza per i piloti stessi. Poi altra cosa, nel calendario odierno di F1 sono troppi 24 GP. Il mondiale inizia da marzo e termina quasi a dicembre!
I piloti in primis dovrebbero ribellarsi ad un calendario con così tante gare in una sola stagione! Come detto dal Presidente della FIA Ben Sulayem: “meno GP, più team”. Sull’argomento inerente alle condizioni estreme alle quali i piloti sono stati costretti a correre in Qatar è intervenuto Renato Ronco ai microfoni di Pit-Talk. L’ex commentatore di TMC ha affermato che i piloti devono ribellarsi sui troppo GP presenti nel calendario. Ma anche in situazioni estreme viste come in Qatar:
“Io penso che i piloti devono ribellarsi. Perchè gli chiedono un impegno che è eccessivo. Fare un GP in determinate condizioni con un caldo estremo, i piloti erano distrutti! Ora se vogliono fare più gare, e quindi si perpetuano situazioni di quel genere lì, in cui i piloti al termine della gara sono degli stracci… Una volta, due, tre, poi alla fine si può anche rischiare che questi piloti siano talmente stressati sul piano fisico che può capitare anche un incidente…”
“Poi capisco c’è questa apertura d’interesse da parte dei giovani anche nei confronti della F1, cosa che non capitava da tempo… Questo inevitabilmente porta gli organizzatori ad allargare la veste da cui raccogliere i benefici economici. Parliamoci chiaro… La storia è tutta lì!”
“Bisogna tener conto delle situazioni e delle necessità dei piloti. Mi meraviglio di gente come Hamilton che non ha certo peli sulla lingua da quel punto di vista lì, non abbia ancora preso la decisione di fare una proposta concorde con gli altri piloti affinchè si diminuiscano le gare.. E magari che si aumentino pure il numero delle squadre…”
Evidentemente gli interessi che ruotano attorno alla F1 per ogni singolo pilota sono davvero tanti. Anche se da un “paladino della giustizia” come Hamilton ci si aspetterebbe qualcosa per il bene dei piloti… Nei mesi scorsi Verstappen ha criticato l’attuale format del circus, con l’olandese che ha espresso dei dubbi sul numero troppo alto di GP presenti nel calendario… Forse sarà Verstappen ad alzare la voce anche al di fuori dalla pista?
Presto per dirlo. Ma “MadMax” non le manda a dire, minacciando un addio alla F1 qualora la situazuone dovesse diventare davvero insostenibile… Un classe ’97 che ha più volte ribadito di volere la F1 di un tempo è “tanta roba”! Il denaro conta per un pilota, ma Verstappen dimostra di essere molto più umano di come viene descritto.. A differenza di tanti altri colleghi che predicano bene, ma che razzolano male! Oltre che essere ovviamente un tre volte campione del mondo di F1!
Alberto Murador