La nuova ala presentata ieri nella pit-lane di Monza per le monoposto di F2 ha fatto molto parlare di se. Estremizzata nello sfruttamento dei flussi alla ricerca non solo del carico aerodinamico ma anche e soprattutto per il massimo delta tra quando l’alettone è a DRS chiuso e quando gode dell’ala aperta, Bruno Michel, capo della F2, ha spiegato il motivo dietro il design dell’ala posteriore.
“L’ala posteriore ha una forma arrotondata che si avvicina molto a quella che la F1 ha attualmente. La grande differenza è probabilmente ciò che avete notato, cioè la patta che è piuttosto pesante e grande. Questo è stato davvero fatto per garantire che, con il tipo di set-up che abbiamo sulla macchina, possiamo avere un’efficienza del DRS estremamente forte”.
L’attenzione è dunque focalizzata sull’aumento della differenza di velocità massima tra l’apertura e la chiusura del Drag Reduction System, un tema che sta preoccupando la F1 in vista delle nuove regolamentazioni del 2026 ma soprattutto un argomento che sembrava quasi potesse essere oggetto di discussione al contrario, prevedendo una sua abolizione dal momento che lo scorso anno c’è stata l’introduzione dell’effetto suolo e la conseguente (ma rilvelatasi solo teorica per tutta una serie di motivi) possibilità di duellare a distanza ravvicinata senza problemi.
Le preoccupazioni della F1
Con la F1 che si sta muovendo verso una ancora più estrema aerodinamica, destinata a ridurre la resistenza all’aria in rettilineo per compensare la perdita di potenza delle nuove power-unit (2026), c’è la preoccupazione che sorpassare diventi molto più difficile, nonostante la soluzione adottata nell’ormai lontano 2012.
Se tutte le macchine avranno meno resistenza all’avanzamento, ciò ridurrà la potenziale differenza di velocità massima, rendendo i sorpassi nelle rettilinee molto più difficili. Questo potrebbe essere alleviato se venisse imposto un’ala posteriore più grande, come quella presentaeta sulla F2, appunto, ieri.
Sforzo per eliminare i trenini sotto DRS
La F1 sta anche facendo uno sforzo intenso per cercare di eliminare i trenini sotto DRS, che sono la conseguenza del fatto che la differenza di velocità non è abbastanza grande da permettere alle macchine inseguitrici di sorpassare chi precede, nonostante la vicinanza.
“Uno degli obiettivi, e ciò che stiamo cercando di fare nel 2026, è eliminare i trenini di vetture sotto DRS!”
Lezioni dalla F2
Mentre continua il lavoro per definire le regolamentazioni finali del telaio F1 del 2026, le lezioni che si possono apprendere da quanto accade con il concept F2 saranno quasi certamente prese in considerazione, e potrebbero quindi influenzare ciò che accade in F1.
Michel afferma che i precedenti passi della F2 verso l’innovazione, cosi come aver fatto d pionieri con i pneumatici da 18 pollici e con i carburanti completamente sostenibili, continueranno:
“La F2 è stata pioniera per alcune cose per la F1 in passato e continuerà ad esserlo!”.
Impatto sulla F1
La F2, come scrivevamo, ha iniziato con i pneumatici da 18 pollici prima della F1 anche un po’ per fare da banco prova e ha aiutato molto Pirelli nello sviluppo. Inoltre la categoria sta già lavorando verso i carburanti pienamente sostenibili, obiettivo dichiarato per la F1 del prossimo quinquennio. E Bruno Michel stesso pensa che ci siano molte cose che possono essere implementate prima in F2, e che verranno poi traslate successivamente nella categoria regina.
✏️ From drawing board to reality, the next generation of FIA Formula 2 car is here!🏁#F2 #RoadToF1 @Formula2 pic.twitter.com/QxFgZfLY3l
— FIA (@fia) August 31, 2023