Dall’inviato a Monaco: Giuseppe Piccininni
Montecarlo è sicuramente il GP più atipico del calendario di F1. Molti la reputano una pista noiosa, a causa della difficoltà nei sorpassi e la poca azione in pista alla domenica. In questo GP però si respira certamente un’aria diversa.
Vivendola direttamente sul campo, il GP di Monaco ha un appeal che nessun altro circuito presente nel calendario di F1 possiede. Spesso si sottovaluta l’alto tasso di difficoltà di questa gara. I piloti sono chiamati a schivare le barriere distanti pochi centimetri, e, in alcune curve, si parla di millimetri.
A Montecarlo i piloti non hanno il tempo di pensare a quello che devono fare, il tempo di reazione è ridotto all’osso, bisogna saper reagire immediatamente, altrimenti è finita. Vero che la F1 senza sorpassi non è F1, ma spesso ci si dimentica della storia e della difficoltà che trasuda un tracciato come questo.
Monaco è dove si vede la qualità del pilota, il mai scontato “manico”, che viene fuori specialmente nel giro di qualifica. Perchè vederli a pochi centimetri quando il posteriore sfugge all’ingresso della curva delle piscine o sfiorare il muro in ogni singola curva del tracciato, non ha prezzo. Attraversare la griglia di partenza e costeggiare la Sainte-Devote il giovedì è un’emozione senza precedenti.
A Monaco non c’è possibilità di sbagliare, bisogna essere pronti a rischiare tutto, con la consapevolezza di poter perdere tutto.
Appuntamento fissato per le FP3 del Monaco GP alle 13 e le qualifiche alle ore 16.