Nella puntata di Pit Talk del lunedì, con Francesco Svelto e Gabriele Bovio che hanno commentare la notizia del probabile contatto tra Ferrari e Hamilton, pubblicata dal Daily Mail.
Su quanto accaduto, sulla veridicità del fatto e sulle possibili conseguenze si è già espresso in dettaglio Alberto Murador qui.
Vogliamo però soffermarci sul perché escano, ciclicamente, notizie da fantamercato F1 ogni qualvolta il circus ha un periodo di calma mediatica.
Il weekend scorso è rimasto orfano del Gp di Imola, per i terribili motivi che tutti conosciamo, senza regalare ai nuovi appassionati di F1 l’intrattenimento tanto caro a Liberty Media.
Le espressioni più generaliste del motorsport, come il Daily Mail, debbono quindi inseguire la più flebile voce di corridoio per mantenere alta l’attenzione.
Se poi la voce di corridoio sia inventata di sana pianta dallo stesso autore, poco importa.
Da gossip a bufala è un attimo…
La maggior parte delle persone è concorde nel dire che il lavoro di una testata deve essere profittevole; a scapito di chi debba trarre profitto non trova altrettanto accordo.
Ma ricolleghiamoci alla puntata di Pit Talk citata all’inizio.
Antonio Granato fa una domanda precisa a Francesco Svelto: è credibile la fonte della notizia?
Francesco risponde perentorio: No…
Per i nuovi fan di F1 è scattata la trappola del Daily Mail; coloro che ignorano, proprio perché lecitamente novizi, le innumerevoli volte in cui il campione inglese è stato accostato al Cavallino.
Clic dopo clic, il Daily Mail raggiunge le redazioni italiane, che per dovere di cronaca non possono esimersi dal ripubblicare, sebbene con il condizionale d’obbligo al quale la testata inglese ci ha abituati da tempo.
È solo una infame operazione di cabotaggio, atta a sollevare polvere e pubblicità attorno ad un fatto mai accaduto, già fatto in passato ai danni di Sergio Perez.
Il Daily Mail ha lasciato intendere che il messicano tradì la moglie a Monaco…
Non riportiamo il link all’articolo perché di cattivo gusto e con un uso massiccio del condizionale, tale da far impallidire un ex DC.
Ma le conseguenze di questi gesti sono gravi, e tolgono onore alla massima espressione del motorsport.
Non si vive di sole baggianate
La F1, per causa di forza maggiore e giusta decisione, ha perso con Imola l’occasione di far vedere al mondo com’è fatta una vera pista da corsa.
Una cosa diversa dai circuiti visti ad inizio stagione, tra “Monaco Wannabe” e pistini da kart affetti da gigantismo che non mangiano gomme neanche volendo.
E quale escamotage trovano gli inglesi pur di catturare attenzione? Hamilton in Ferrari.
Non parlano di Tsunoda che spala fango per le vie di Faenza, né del milione di euro donato da Ferrari alla regione Emilia Romagna.
Possiamo capire il voler tralasciare il lato umano della vicenda, purché si parli di sport, come lo scambio di vedute tra Domenicali e Verstappen sulle Sprint del sabato.
E invece no. Ancora una volta il Daily Mail ci delizia con una bugia degna del miglior Pinocchio. E che l’etica vada a farsi friggere.