F1 | Australia: le pagelle di Melbourne, direzione gara bocciata

Terza gara della stagione, terza vittoria Red Bull e ancora decisioni dubbie a scatenare le polemiche. Di seguito le pagelle australiane e i “compiti a casa” prima di Baku.

MELBOURNE, AUSTRALIA (Photo by Dan Istitene - Formula 1/Formula 1 via Getty Images)

MAX VERSTAPPEN – Voto 10
Quando “complotti” e altre illazioni sulla regolarità della vettura si sprecano, insieme anche a quello che tra venerdì e sabato sembrava un grosso problema di temperatura gomme, Max Verstappen zittisce ancora tutti. C’è poco da dire e poco da presuppore sulle prestazioni Red Bull e del pilota olandese anche perché è tutto veramente spaziale (e nel caso ci siano “scheletri nell’armadio” verranno fuori).
Tutto assolutamente perfetto tranne per la prima delle tre partenze dove Max ha dovuto cedere il passo al grande guizzo di Russell e dallo spunto di Hamilton, restando comunque sul pezzo con l’intelligenza sportiva giusta anche per sfruttare safety car, bandiere rosse e tornare davanti salutando la compagnia poco dopo. INSUPERABILE

LEWIS HAMILTON – Voto 9
Appena la Mercedes-W14 mostra segni di competitività, quell’aria sfocata del sette volte campione svanisce del tutto ed è subito lotta pura. Una grandissima prova a Melbourne da parte dell’inglese, tornato a pieno regime laddove ce lo si aspetta, seppur “depotenziato” rispetto a Verstappen e più fortunato di Russell. Gestione gomme d’altri tempi e il caro vecchio gioco dell’elastico buono per illudere Alonso e restare saldamente in una seconda posizione che vale tanto. IN AGGUATO

FERNANDO ALONSO – Voto 9
Stesso voto del “migliore amico” Hamilton perché a due piloti del genere, sedici anni dopo il 2007, in lotta tra loro in pista e ai microfoni (nel senso migliore), di nuovo insieme sul podio, non si può proprio dare meno. Terzo podio di fila per Fernando ottenuto in maniera ancora più folle dell’Arabia Saudita e non per colpa sua. Oltre a Verstappen, ormai scontato, è lui il vero MVP di questo inizio 2023. Sicuro, performante, capace di tirare fuori il meglio dall’Aston Martin in qualsiasi condizione, calmo e assolutamente nel mood migliore contro età, pregiudizi e tante altre fesserie. LION KING

SERGIO PEREZ – Voto 5.5
Il messicano paga caro l’errore di sabato portato dalle incomprensioni con la propria Red Bull partendo dall’ultimo posto della griglia. Rimonta di primo livello, questo sì, ma con una vettura del genere, tre bandiere rosse, incidenti di vario genere e il fresco precedente di Verstappen ci si aspettava di più di una gara funzionale ma spenta. PROTAGONISTA MANCATO

LANDO NORRIS – Voto 7
La McLaren vede la luce dopo due weekend da incubo. Con o senza pasticci ed episodi degli avversari, la scuderia inglese avrebbe comunque portato a casa un buon risultato specie grazie al proprio condottiero. Un buon Norris quello visto a Melbourne, in rimonta dopo la qualifica e in pieno possesso dei gradi di capitano, in attesa di poter lottare ancora per le migliori posizioni. RITROVATO

NICO HULKENBERG – Voto 8
C’è chi alla vista di “HULK” in quarta posizione dopo l’ultima bandiera rossa ha avuto un brivido e chi mente. Il tedesco ha fatto vedere di che pasta è fatto riuscendo ad andare ben più forte di un Magnussen sottotono, specialmente in qualifica con giri strepitosi visti i precedenti e ancor di più in gara. Settimo posto di forza, fuori dai guai e primi punti dell’anno nell’ennesimo nuovo capitolo in carriera. L’INCREDIBILE HULK

OSCAR PIASTRI – Voto 6.5
Zona punti ereditata o meno, l’ottavo posto di Oscar Piastri è il primo squillo del tanto atteso pilota McLaren, utile anche a completare la festa di Zak Brown. Una ventata di aria fresca in top ten con un nuovo “rookie terribile” da inserire nell’elenco. Qualifica da dimenticare ma gara spinta dal buon passo gara e dalla voglia di stupire in casa ottenendo punti come Webber prima e Ricciardo poi. INCORAGGIANTE

 

Il contatto Sainz-Alonso dopo la seconda ripartenza del GP d’Australia.

 

ALPINE – Voto 6 –
Voto crollato drasticamente solo e soltanto per l’incidente terribile dopo la terza ripartenza con Gasly e Ocon entrambi a muro. Episodio grave specialmente per tutti (e tanti) i punti persi dal team francese in piena risalita dopo l’inizio shock del Bahrain. Tutto il resto della gara ha parlato di un Pierre Gasly in palla e in lotta con la Ferrari per la top five, dimostrando di essere sempre più a suo agio con la nuova vettura e un Esteban Ocon in rimonta sui ritmi del compagno. La decisione di escluderli dell’ordine di arrivo (seppur riportato indietro allo schieramento della terza ripartenza) si commenta da solo. MARTORIATI

MERCEDES – Voto 5
Prestazioni ritrovate in casa Mercedes, più vicine alla gemella diversa Aston Martin. La qualifica d’oro ha poi permesso a Russell e Hamilton di colpire nel segno su Verstappen passando davanti al primo giro come non succedeva da tempo. Tutte cose positive specie da questo punto della stagione in poi ma se il problema e le sostituzioni delle componenti di Leclerc hanno creato scompiglio, un motore letteralmente in fiamme alla terza gara della stagione come andrebbe considerato? BBQ E PODIO

CHARLES LECLERC – Voto 5
L’inizio di stagione difficile e immeritato prosegue per Leclerc, incolpevole tra Bahrain (il terzo posto era già in tasca) e Jeddah, non durante la terza curva del primo giro in Australia. Errore di valutazione per il monegasco, niente di più. Vedendo Sainz probabilmente poteva esserci spazio per un assalto al podio. PIOVE SUL BAGNATO

CARLOS SAINZ – Voto 6.5
La gara dello spagnolo salva il bilancio della Ferrari, decisamente convincente nella rimonta forzata dopo la beffa della prima bandiera rossa. Ritmo e buona “cattiveria” nei sorpassi, la stessa che di fatto l’ha escluso dalla zona punti. Errore di valutazione anche per lui in curva uno con l’idolo Fernando Alonso e 5sec di penalità giusti sì se la gara avesse avuto un vero giro effettivo, così lascia l’amaro in bocca per una manovra sbagliata ma in condizioni di “gioco nullo”. BEFFATO

DIREZIONE GARA – Nessun voto
“Tre bandiere rosse in una gara di F1 non si erano mai viste”, una delle frasi più lette e sentite nel post gara. Tutte e tre, almeno questa volta giuste, su un formato più tendente al circuito cittadino, ma del tutto estremizzate (almeno così pare) per favorire lo show, specie l’ultima ripartenza per permettere i due giri di fuoco, trasformati poi in autoscontro da videogame e per nulla spettacolare, almeno non nel senso migliore. La decisione di riportare la classifica all’ordine pre-bandiera rossa, così come da norma, sarebbe anche rimasta nella sfera del giusto ma con le Alpine classificate, non così sicuramente. E avanti. A QUESTO PUNTO A MONZA NON SI DOVEVA FINIRE SOTTO SC !