L’idea della Ferrari di continuare con la soluzione aerodinamica posteriore, già adottata sulla vettura dell’anno precedente, non mi convinceva e quanto visto in Bahrain in questa prima gara della stagione conferma tutti i miei dubbi al riguardo.
In questo artcolo https://www.f1sport.it/2023/02/f1-ferrari-sf23-quellimpennaggio-che-non-doveva-esserci/ avevo tentato di spiegare le mie perplessità riguardo una soluzione tecnica che solo Ferrari e la Haas hanno voluto continuare a seguire, quella “dell’impennaggio” finale delle pance. Ovvero quella soluzione che devia il flusso dell’aria raccolto dal “ciambellone” verso l’ala posteriore e non verso il basso in direzione del diffusore. Come Red Bull (Adrian Newey) invece insegna. L’idea è quella di mandare più aria possibile nella parte superiore del diffusore e aiutare con un gioco di pressioni l’estrazione dal fondo favorendo l’accelerazione dell’aria nei tubi Venturi sotto la scocca.
A Maranello evidentemente hanno seguito una filosofia tecnica diversa, avranno avuto pure i loro buoni motivi ma la pista certamente sta rispondendo – e già dall’anno scorso – in maniera negativa.
Il minor carico al posteriore genera una cattiva gestione del consumo delle gomme e il progressivo alleggerimento della vettura lo moltiplica, giro dopo giro, in gara. In qualifica il problema non si manifesta. Un solo giro non mandano in crisi le gomme, anzi il minor carico, e di fatto il minor drag, possono in taluni tracciati (proprio come il Bahrain) favorire la prestazione complessiva. Su questo tracciato ci sono ottimi allunghi ed il motore della SF23, quest’anno decisamente migliore in termini di potenza – non di affidabilità – aiutava a raggiungere ottime punte di velocità massima.
Si certo siamo alla prima gara. Il mondiale è lungo ma, o si interviene radicalmente, magari sperimentando soluzioni diverse e nettamente opposte alle attuali, magari sfruttando i tantissimi GP del calendario 2023 per recuperare il salvabile e guardare anche in prospettiva futura. In chiave 2024