Se ci si aspettava ribaltamenti, così non è stato. L’Arabia Saudita conferma quello visto in Bahrain. Doppietta schiacciante delle due RB19, con Perez poleman e campione del Gran Premio di Jeddah. Verstappen che partiva 15° ha in scioltezza rimontato fino al 2° posto, a completare la doppietta con Perez.
Solido Perez sin dal primo giro nonostante la partenza da rivedere, ma ha una monoposto che gli consente di stare tranquillo, nonostante l’ottimo ritmo della Aston Martin di Alonso. Verstappen però rimane primo nel campionato piloti grazie al punto del giro veloce. Alonso, nonostante la penalità di 5 secondi dovuta ad uno scorretto posizionamento sulla griglia di partenza, fa un’ottima gara, ma a questi 5 vengono aggiunti altri 10 secondi per aver scontato la penalità sotto SC, ed è contro il regolamento. Il gradino più basso del podio è di George Russell. Le RB19 hanno dato oltre 20 secondi di vantaggio al terzo classificato.
Per Ferrari si parlava di un GP “favorevole”, ma è lontanissima, anni luce, nonostante il buon ritmo fatto vedere su gomma rossa, Leclerc è poi crollato con gomma Hard, così come Sainz, che nonostante fosse sottotono per l’intero weekend si mette davanti al compagno di squadra. Una Safety Car, molto dubbia, che ha ulteriormente tagliato le gambe alla Ferrari in quanto avevano già effettuato il pit stop a differenza delle Mercedes. Dati alla mano la rossa è la quarta forza in griglia, poichè finisce dietro entrambe le Mercedes, etichettata dallo stesso Toto Wolff MACCHINA SBAGLIATA. Molto bene Russell che si è giocato il podio fino all’ultima curva.
Haas strappa un punto importante all’AlphaTauri. Gara tutto sommato tranquilla, poco eccitante, lontana dagli standard che Liberty Media cerca di dare alla F1 e a chi la guarda…
Campionato già concluso?
Il rischio è elevato. Come dice il povero Charles, “sono di un altro pianeta”.