Nei giorni scorsi, su diverse testate, è stata riportata la notizia secondo la quale Ford avrebbe intrapreso una trattativa – e sembra anche già bella che avviata – con Red Bull per una partnership anche in F1 sul fronte motori (e forse non solo quello).

Scriviamo “anche” perchè Red Bull e Ford sono amiche anche nel mondo rally da un bel po’ di tempo, con il team M-Sport Ford griffato Red Bull (e con una livrea che va tra il blu e viola che è uno spettacolo, ma questo è solo parere di chi scrive) e vincente (le gesta di Loeb al Montecarlo 2022 sono impresse ancora nella memoria e forse il francese ne scriverà ancora altre, ma questa è un’altra storia).
E quindi le parti si conoscono, e anche molto bene. E questo potrebbe rappresentare un vantaggio nella trattativa.
Tornando al tema F1, Red Bull è innegabile che si stia guardando attorno. Dalla trattativa clamorosamente fallita con Porsche rivelatasi la scorsa estate, il team austriaco si ritrova certamente coperta per quanto riguarda i motori grazie alla divisione Red Bull Powertrain messa in piedi lo scorso inverno per far fronte all’uscita ufficiale (non ufficiosa) di Honda.
Ma proprio Honda ha garantito non solo l’apertura di questo nuovo reparto di Red Bull (che quindi da un anno è diventata ufficialmente un costruttore al 100%) ma anche il supporto a medio termine. Almeno fino al 2025 – compreso – data che vedrà la fine dell’attuale architettura di power unit e del contratto di supporto che Red Bull Powertrain ha, appunto, con Honda.

E qui si aprono diversi scenari. Innanzitutto le architetture cambieranno dal 2026, con la componente ibrida di una power unit che avrà un ruolo sempre più importante rispetto a quella endotermica. Honda ha fatto sapere che vuole tornare ad essere parte attiva – in maniera ufficiale – in F1. Un po’ un tira-e-molla ma i giapponesi son cosi, è storia. Ma a questo punto non si sa se lo faranno con Red Bull. La logica sarebbe questa ma a quel punto cosa succederebbe alla divisione Powertrain di Red Bull aperta nel 2021 ?
Ecco quindi che il pezzo del puzzle mancante potrebbe essere, appunto, la trattativa con Ford. Ma a condizioni importanti. Ovvero: Red Bull vorrebbe – si dice – costruire il propulsore quasi interamente in casa, magari con un minimo supporto tecnico di Ford mentre gli americani dovrebbero essere certamente coinvolti sul nome, che potrebbe essere dunque Red Bull-Ford. E’ fuori discussione che Red Bull cerca un partner che offra la più alta quantità di denaro e il minor fastidio in casa propria possibile (è per questo che la trattatativa con Porsche è sfumata definitivamente la scorsa estate).
Vedremo come andrà a finire.