F1 | In arrivo l’aerodinamica attiva dal 2026

Si inizia a pensare già al 2026 nel mondo della F1. In questi giorni si è discusso molto della possibilità dell'introduzione dell'aerodinamica attiva.

F1 - GP di Abu Dhabi 2022

Terminata la stagione di F1, è tempo di pensare al futuro. La federazione ha iniziato già a pensare ad un futuro più lontano del prossimo campionato. La FIA ha iniziato a preparare, ormai da diversi mesi, il nuovo cambio generazionale delle vetture che avverrà nel 2026. In particolare, negli ultimi giorni,  si è iniziato a parlare dell’aerodinamica attiva dal 2026. L’introduzione di questo tipo di aerodinamica andrebbe a ”penalizzare” il pilota di testa della corsa. Tutto questo ovviamente andrebbe a favorire lo spettacolo della gara. Vediamo adesso nello specifico di cosa ciò prevede e come funziona il tutto.

F1- Le vetture di F1 potrebbero introdurre l’aerodinamica attiva dal 2026

L’aerodinamica attiva non è altro che la bilanciamento della vettura, nella fase attiva, ossia in curva dell’auto. Tutto ciò favorirebbe le auto che seguono il leader, in quanto viene diminuita la deportanza dell’auto davanti. Il responsabile dell’aerodinamica FIA, Jason Sommerville, è già a lavoro per studiare le soluzioni per il 2026. Tutto questo, ovviamente, andrebbe a modificare l’attuale uso del DRS. Non sono mancate le parole del amministratore delegato, uscente, della F1, Ross Brown.

F1- Ross Brown, AD della F1, e George Russell nel gran premio del Brasile.

Credo che si tratti di un passo avanti in termini di efficienza ed è molto interessante. Se si dispone dell’aerodinamica attiva è ovvio che si può influenzare l’auto che guida la gara. Si potrebbe fare in modo che, una volta che ci si avvicina a un certo punto, l’auto davanti perda un po’ di deportanza, mentre chi insegue guadagni deportanza. Ci sono degli accorgimenti che si possono usare e può diventare un’opportunità” ha dichiarato Brown.’‘Alla fine abbiamo concluso che era meglio affidare la questione alla FIA, perché avrebbero avuto accesso totale ai dati. Non ci sarebbero stati problemi di riservatezza. Non che ce ne fossero, ma ora siamo nella fase di implementazione e Jason con i suoi collaboratori hanno bisogno di vedere i dati reali delle auto. E all’interno della FIA possono farlo” ha poi concluso.