domenica, Febbraio 9, 2025

F1 | Zapelloni: “Binotto raccontato come un buono, ma non era così”

Umberto Zapelloni a Pit Talk su quanto possa essere differente l'atteggiamento pubblico di un Team Principal rispetto a quello tenuto in scuderia.

Ancora a ruota libera Umberto Zapelloni, ospite a Pit Talk, sulle dimissioni di Binotto e sul suo modus operandi.

Nel susseguirsi di queste ore riguardanti il successore, si è cercato di capire meglio quale profilo e atteggiamento debba avere il nuovo Team Principal Ferrari F1.

“O prendi un manager che sia uomo di corse navigato, o prendi una giovane promessa e le dai il tempo di crescere”La seconda soluzione lascia qualche perplessità.

Ricordiamoci di Mattiacci e Arrivabene ai quali, di tempo, Maranello non ne ha concesso; per quest’ultimo più che di cacciata si è trattato di dimissioni volontarie, proprio per incompatibilità caratteriale con Binotto.

Continua Zapelloni sul carattere del capo scuderia in partenza: 

“Mattia viene raccontato per essere troppo buono, ma all’interno della squadra non era proprio così”

“Ha fatto la sua scalata, si è creato le sue inimicizie… in molti raccontano di questo periodo come non fosse tutto rose e fiori.”

Umberto Zapelloni

Il giornalista spezza comunque una lancia a favore dello svizzero: la squadra ed il suo vertice quest’anno si sono trovati ad affrontare un cambio di regolamento drastico, cosa che in Ferrari storicamente si è sempre sofferto.

“C’erano le basi viste le vittorie d’inizio anno, ma non si poteva continuare con questa squadra, dei ritocchi erano assolutamente necessari.”

L’oggettività della colpa

“Imputo a Binotto la colpa di non essere intervenuto per cercare di rimediare agli errori di muretto perpetrati fino alla penultima gara di campionato.” Le intermedie montate a Leclerc alle qualifiche di Interlagos gridano ancora vendetta.

F1 – La Ferrari di Leclerc ad Abu Dhabi.

Solo all’ultimo appuntamento di Abu Dhabi tutto ha funzionato. Zapelloni: “Binotto alla conferenza post gara per i giornalisti italiani ha alluso al fatto che il team abbia giocato per lui e con lui.”

Preferiremmo immaginare che in una stagione non riuscita, una punta di orgoglio si è fatta strada negli uomini e donne in Rosso, quasi come a volersi lasciare indietro una stagione malgestita.

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