Valentino Mini, da Panama al confronto con l’Europa dei motori

Qualche giorno fa, a Pit Talk, abbiamo conosciuto uno dei prospetti di Minardi Management: il panamense - ma di origini italiane - Valentino Mini. 16 anni ma tanta testa sulle spalle tanto da definirsi freddo e calcolatore (tra i suoi esempi vi è addirittura il grande Niki Lauda), attualmente Valentino è impegnato nella stagione del debutto nella Formula 4 francese e ci ha raccontato come l'anno prossimo sarà per lui molto importante. Di seguito riportiamo un approfondimento di quel che abbiamo ascoltato in radio.

Valentino Mini, pilota di Minardi Management

Riascolta la puntata di Pit Talk con Valentino Mini : 

1) Valentino, raccontaci un po’ di te e di come è nato il tuo coinvolgimento nel motorsport.

Ho iniziato in età abbastanza giovane per qualsiasi sport. A tre anni guardavo il film Cars di Pixar talmente tante volte che mio padre vedendo questa ossessione ebbe l’idea di mettermi su un kart. E’ iniziato tutto da li, fino ad oggi.

2) Come si vive il motorsport nella tua geografia? 

Valentino Mini di fronte la statua di Ayrton Senna a Imola

Noi siamo un paese piccolo, solo quattro milioni di abitanti e il motorsport qua a Panama devo dire che ha fatto un salto di popolarità dopo la pandemia di Covid-19, con molti nuovi appassionati di F1. Io sono un ragazzo davvero normale e vado a scuola come i miei coetanei. 

3) Prediligi uno stile di guida particolare? Sei Hamilton, Verstappen o Leclerc?

Credo di essere un pilota conservatore, calcolatore, ma divento più aggressivo quando c’è da proteggere la posizione o sorpassare qualcuno. Penso inoltre di avere uno stile di guida che mi favorisce il mantenimento della velocità in curva e quindi preferisco settare la macchina in modo che possa fare rotazione. Sono molto fan di Charles Leclerc, lo ammiro per come guida ma non credo di somigliare a qualcuno in particolare. La cosa bella e che rende unico il motorsport è che tutti i piloti hanno uno stile di guida differente. 

4) In che modo Minardi Management ti accompagna nel percorso di crescita? Che rapporto hai con Giovanni Minardi?

Giovanni Minardi, Minardi Management
Giovanni Minardi, Minardi Management

Giovanni mi ha dato l’opportunità di lavorare insieme a lui e crescere come pilota correndo nella categoria francese di F4. Lui mi fa da manager, mi è di grande aiuto per la mia situazione di lontananza da casa e per questo lo ringrazio di cuore. Penso di avere davvero una buona relazione con lui, non solo manager-pilota ma da amici, arriviamo a ridere di molte cose e parliamo di qualsiasi argomento. Ovviamente di base c’è la pista ma nonostante tutti gli alti e bassi che ci sono sempre siamo stati insieme.

6) Le categorie a ruote coperte, come quelle del GT/endurance sono molto in voga e hanno un apprezzamento in netta crescita soprattutto in Europa. Cosa ne pensi? Valuteresti un eventuale coinvolgimento in tal senso o rimani saldo sulle vetture formula?

Sono molto contento e mi sembra positivo che il mondo GT e l’endurance stiano crescendo di nuovo. Noi tutti siamo appassionati del motorsport a quattro ruote, non credo che nessun pilota di F2 o F1, se avesse l’opportunità, arrivi a dire di no. Io non lo farei di sicuro! 

7) Ritieni che il motorsport stia seguendo la strada giusta sul tema ambientale? Cosa pensi della prospettiva a lungo termine legata alla transizione dai motori endotermici agli ibridi/elettrici ?

Logo di Valentino Mini

Si, si va per la strada giusta! Penso che a tutti mancheranno i motori a combustione interna, specialmente ai fans. Sentire il rumore di un V10 o V12 è stato qualcosa di unico ma questo sacrificio è per provare a contribuire alla salvaguardia del pianeta che è un aspetto più importante di qualsiasi altra cosa. 

8) Qual è stata la vettura più coinvolgente che tu abbia mai guidato finora in carriera ?

Finora penso che sia stata la Mirage. Può darsi che non sia quella più potente ma per me è stata certamente la più divertente. Ha il cambio cambio sequenziale come i vecchi tempi, una goduria!

9) Cosa ti aspetti da ora a dodici mesi ?

Da qui ad un anno mi aspetto di migliorare non solo come pilota ma anche come persona. Spero di finalmente arrivare a podio o, anche meglio, alle vittorie, qualunque sia la categoria dove possa correre. Ma più di tutto spero che continui a divertirmi nel correre in macchina e che la passione che nutro per tutto questo continui a seguirmi per il resto della mia vita.