L’ingegner Enrique Scalabroni illumina ancora una volta la sera del Pit Talk 326 e parla a ruota libera dell’ennesima vittoria di una macchina di F1 progettata da Adrian Newey.
Argentino, classe ’49 ed una lunghissima esperienza nel Motorsport soprattutto in F1, ha una visione ben precisa sulla mancata competitività dei team quest’anno, ivi compresa Ferrari.
“Non è solo un problema di Ferrari, è un problema di tutti i team. L’unica persona che sa cosa fare è Adrian Newey.”
Per Scalabroni, il capotecnico Red Bull con 10 campionati costruttori vinti all’attivo, è l’unico ad aver capito a fondo le vetture “effetto suolo” del 2022.
“Con l’avvento del nuovo regolamento tecnico, nessuna scuderia aveva un solco da seguire, una macchina vincente dalla quale copiare soluzioni.”
Quindi non solo Ferrari, piena di buone speranze ad inizio campionato via via vanificate dalla effettiva capacità di pista della vettura, ma anche Mercedes, con un progetto completamente errato che non la ha mai messa in corsa per un primo posto.
Scalabroni quindi individua nella mancata esperienza con l’effetto suolo l’assenza di competitività:
“I team oltre Red Bull hanno nel comparto tecnico persone giovani, che quindi non mai fatto parte di un progetto vettura effetto suolo in passato. Newey, dal canto suo, conosce il team e continua a vincere.”
Non solo una questione ingegneristica
Red Bull ha comunque pescato l’asso Verstappen nella propria mano; ne è ben conscio l’ingegnere argentino con un esempio lampante.
“Va bene aver creato la macchina più competitiva, ma l’errore Red Bull al secondo pit stop di Max ad Austin, perdendo 11 secondi, rende ancora più significativa l’importanza del pilota, che ha fatto di tutto per poter far funzionare al meglio la macchina e portarla alla vittoria.”
“Per capire l’efficienza di una vettura, bisogna analizzare ovviamente entrambe le auto in scuderia. Perez non è certo l’ultimo arrivato ma non riesce a fare le cose che fa Verstappen.”
La Ferrari e la TD039
Su quanto danno abbia fatto alla Ferrari la TD 039, ossia la direttiva tecnica applicata a metà campionato che secondo la FIA avrebbe dovuto ridurre drasticamente il problema del porpoising:
“Già da Ottobre dello scorso anno era chiaro a tutti che chi avesse risolto il porpoising (l’effetto saltellamento di cui tutte le vetture sono state, bene o male, affette, n.d.r.), si sarebbe ritrovato vincente alla fine del 2022″, continua l’Ingegner Scalabroni, “poichè il progetto FIA per le macchine effetto suolo elaborato da Ross Brawn è nato imperfetto.”