Emanuele Pirro, commissario Fia ed ex pilota con un importante palmarès nel mondiale Endurance, è intervenuto ieri sera a Pit Talk.
Regole sempre più complesse
E’ stato chiesto al commissario come poter semplificare l’applicazione regolamentare in F1:
“Non c’è una regola approvata senza il via libera delle squadre”, continua l’ex pilota Audi. “I regolamenti sono sempre più stringenti e complessi per aumentare il livello di ingegno necessario per prevalere sull’avversario.”
“Negli anni 80, in una F1 composta da vetture dalla filosofia semplice, ossia il binomio massima cilindrata/minimo peso, risorse e tecnologie dei team erano relativamente scarsi.”
Spingersi oltre il regolamento
Pirro ci illustra inoltre come “da casa” sia difficile capire il livello di tecnica e conoscenza che ogni persona coinvolta in una scuderia di F1 deve avere per rimanere nel circus.
Testualmente: “Gente dallo spessore straordinario, centinaia di tecnici per progettare una monoposto l’anno, che cercano in tutti i modi di guadagnare una frazione di secondo.”
“Per quanto sia brutto da dirsi, con un livello simile di competenza e ambizione, senza paletti ben definiti la F1 non è più praticabile!”, afferma Emanuele.
“Forse chi sta da casa e chi ci racconta la F1, dovremmo e dovrebbe concentrarsi più su quanto accade in pista piuttosto che agli scandali al di fuori dei box, vista la bellezza del campionato in corso e di quelli degli ultimi anni.”
Santi, poeti e Tifosi
In Italia probabilmente pecchiamo di complottismo pro-Ferrari, come detto anche da Cavicchi nell’intervento precedente; puntiamo sempre il dito pensando ad un complotto, lasciando che in televisione si “strilli” fomentando “leoni da tastiera” che lasciano l’amaro in bocca a molti appassionati”
“Mi piace pensare al bicchiere mezzo pieno”, conclude Pirro, “impariamo ad apprezzare le cose buone del campionato facendosi scorrere le cose meno buone e più complicate da capire da semplici fan!”