F1 | Messico 2018: Ricciardo dimostra di poter battere Verstappen

F1 - Daniel Ricciardo in Messico nel 2018 stampa la sua ultima pole position della carriera. Quella che dimostra quanto fosse in grado di poter tenere testa al tanto preferito Max Verstappen.

La qualifica del GP del Messico 2018 è ancora nitida nella memoria dei fan più accaniti del pilota Aussie. Daniel Ricciardo nel suo ultimo, frustrante e da lui definito il peggiore della sua carriera, anno in Red Bull, sigla una pole position che ha fatto letteralmente bruciare gli animi all’interno del box della scuderia austriaca.

L’ultima e terza pole position della carriera di Ricciardo. A fine Q3 si scatena ad un’esultanza e a delle dichiarazioni liberatorie, per la piega che aveva preso la stagione. I’m tripping major nut***k right now. Che lascia intendere quanta voglia ci fosse in quella pole.

Daniel Ricciardo, Messico 2018.

L’esito dalla gara è, vedendo la reazione dispiaciuta di Helmut Marko alla pole dell’australiano, piuttosto scontato. Ricciardo si ritira per l’ennesimo problema al motore. Con 8 ritiri all’attivo, davvero una stagione straziante, in quella che probabilmente sarebbe potuta essere la miglior stagione di DR3.

Ma Ricciardo in quel giro più veloce di soli 26 millesimi rispetto al compagno di squadra aveva fatto vedere quanto la Red Bull tutto sommato stesse sbagliando. Ad oggi rimane l’ultimo (e unico) pilota che, da compagno di squadra, è stato in grado di battere in pista l’attuale due volte campione del mondo. In una stagione dove gli occhi erano tutti per Max.

Dopo quella pole, non abbiamo più rivisto quel Ricciardo. Qualche ottimo spunto in Renault, con vari podi e qualifiche notevoli. Si sa che senza una monoposto competitiva e una squadra che ti supporta, i risultati non arrivano. Nella pole del 2018 Ricciardo è andato anche oltre la squadra, che non lo supportava.

La Red Bull aveva preparato il contratto per rinnovarlo, ma Ricciardo percepiva che qualcosa non andava. Due galli in un pollaio non vanno bene e la Red Bull voleva puntare sull’altro. Inoltre, le presunte accuse di “sabotaggio” (8 ritiri contro i soli 3 di Verstappen, di cui 2 a causa di incidenti) hanno influenzato l’australiano. Ad oggi però non pare abbia trovato quella giusta. Si è ritrovato in una situazione analoga in McLaren, dove però non è mai stato realmente competitivo.

Alla fine di questa stagione probabilmente non vedremo più Ricciardo nel circus, almeno per un anno, con il rammarico di aver visto tramontare uno dei talenti più promettenti dell’ultimo decennio.