Flavio Briatore è di recente tornato parte attiva del mondo della F1. Voluto da Stefano Domenicali e da Liberty Media per gestire l’entertainment agli eventi, è innegabile che Briatore conosca bene le dinamiche di questo sport avendole vissute in prima persona e arrivando a vincere tanto ai tempi di Renault.

Singapore, però, proprio non gli è andata giù. La FIA ripetutamente quest’anno ha dato prova di prendere decisioni dubbie, al limite della scelleratezza. E se poniamo questi fatti della F1 2022 in una sequenza che li pone a valle di quanto successo a Jeddah e Abu Dhabi lo scorso anno, la risultante è una sequenza impressionante e preoccupante di provvedimenti che hanno sdegnato non solo gli addetti ai lavori ma anche disorientato i fans di tutto il mondo.
Dell’ultimo episodio, quello legato a Sergio Perez della Red Bull F1 a Singapore appena due giorni fa, ha fatto tuonare Briatore che a LaPresse ha commentato cosi:
“In FIA c’è della gente inadeguata! Ad ogni gara abbiamo un problema, anche ieri (domenica scorsa, n.d.r.) lo stesso. Se c’era stata un’infrazione perché aspettare delle ore quando con tutta la parte tecnica a cui attingere si può decidere in un minuto? Non è colpa della F1 ma della Fia, bisogna assolutamente cambiare. Si può rovinare una gara, lo spettacolo e incidere sul mondiale.
La FIA è una azienda e come tale per andare avanti bisogna che si avvalga di persone giuste e adatte. Ha quasi 200 dipendenti e aziende di questo tipo devono essere gestite da manager capaci ed ogni settore deve averne. In questo momento non c’è questo tipo di qualità. La FIA deve essere gestita da professionisti, questo è fondamentale. Il presidente deve decidere. L’importante è che ci sia una federazione che sia all’altezza della F1. Perché prima non accadeva? Perché c’erano appunto dei professionisti, semplice!”
Qualcun altro, dalle nostre parti, scrive che Briatore abbia anche aggiunto: “Fossi stato in Ferrari, avrei spaccato tutto!”. Consapevole del fatto che forse, qualcun altro, ai piani più alti di Mattia Binotto, abbia perso l’ennesima occasione per dimostrare di essere presente.