Il terribile weekend del GP di San Marino 1994

A ventinove anni dal terribile weekend del gran premio di San Marino, proviamo a ricostruire cosa accadde. Durante quel fine settimana, persero la vita Ayrton Senna e Roland Ratzenberger mentre il pilota Rubens Barrichello rimase ferito.

Il campionato durante quegli anni  inizia con il dominio di Michael Schumacher, facente parte del team Benetton. Ci si ritrova alla terza gara ad Imola con il pilota tedesco reduce da due vittorie consecutive nelle prime due gare. Il tre volte campione del mondo, Ayrton Senna, dopo ben sei anni in McLaren cambia macchina, approdando alla Williams.

Le sessioni libere

Durante le sessioni libere del venerdì, si parte subito malissimo, con un grave incidente. Rubens Barrichello a seguito della perdita di una sospensione, esce di pista ad una velocità elevatissima. A causa dei cordoli molto alti presenti sul tracciato, la sua vettura si impenna, andando a finire sulle reti esterne di protezione. Fortunatamente a seguito di questo gravissimo incidente, il brasiliano, non riporta lesioni gravi. Egli la mattina dopo, nonostante la rottura del braccio, del naso e della costola, si ripresenta subito nel paddock  per seguire l’evento.

Rubens Barrichello (BRA)

Le qualifiche

Il sabato seguente durante le qualifiche ufficiali  Roland Ratzenberger, durante il giro veloce di qualifica, usci fuori pista andandosi a schiantare con le barriere. A causa della rottura dell’ala anteriore, all’uscita tamburello, egli perse il controllo della propria vettura. Alla velocità di circa 314 km/h, il suo corpo non resse l’impatto e fu vano il tentativo di rianimazione da parte dei soccorritori in quanto morì dopo soli sette minuti dal suo arrivo in ospedale.

Nonostante le numerose richieste di annullare il weekend di gara, a seguito degli eventi accaduti, il tutto prosegue. Alcuni team provano a esprimere il loro dissenso invano. La pole è stata conquistata, prima dell’incidente dell’austriaco, da Ayrton Senna. Il brasiliano dopo due gare consecutive da dimenticare a causa dei ritiri, parte dalla prima casella. Egli ha tutta la voglia di lasciare alle spalle quanto accaduto nei giorni precedenti e provare a vincere, non solo per il campionato ma anche per l’amico scomparso il pomeriggio prima.

La gara

La gara parte con l’ennesimo incidente del gran premio, la vettura guidata da JJ Lehto, rimane piantata in partenza. La maggior parte delle vetture riescono ad evitarlo purtroppo Pedro Lamy, alla guida della Lotus, si avverte troppo tardi del compagno colpendolo in pieno. Fortunatamente entrambi escono indenni da questo durissimo scontro.

Dopo qualche giro con tutti i piloti che seguono la safety car, la gara riprende. Al comando Ayrton Senna, seguito da Schumacher, che continua a spingere per distanziarsi dall’avversario. Nel corso del settimo giro, nella svolta della curva ”tamburello”, perde il controllo della propria auto a causa del piantone dello sterzo. Egli impatta il muro a circa 211 km/h, l’auto si spezza e la gomma colpisce il brasiliano alla testa.

Subito provano ad intervenire i medici di pista e dopo poco tempo Senna viene trasportato in ospedale. Raggiunto l’ospedale, i medici fecero di tutto per salvarlo ma purtroppo nel pomeriggio fu dichiara la morte del campione brasiliano.

La gara riprende dopo soli trenta sette minuti dall’incidente di Senna. Tutto fila liscio fino a dieci minuti dal termine quando la Minardi, guidata da Alboreto, perde uno pneumatico. La gomma colpì ad alta velocità alcuni meccanici in pit lane, che fortunatamente non riportarono gravi lesioni. La gara fu poi vinta da Schumacher, seguito da Larini e Häkkinen.

Fortunatamente la formula 1 di questi tempi è divenuta molto più sicura di quella di 28 anni fa. Nonostante ciò passano gli anni e la tragedia consumata quel weekend non viene e non verrà mai dimenticata.