Red Bull dopo l’accordo saltato con Porsche per quel che riguarda la fornitura di motori cosa deciderà di fare per il 2026? La struttura di Milton Keynes si costruirà i motori in proprio? Oppure ritornerà la partnership ufficiale con la Honda?
La Red Bull tramite il team principal Chris Horner ha comunicato in data odierna che la Porsche non fornirà i motori al team anglo-austriaco dal 2026. Evidentemente qualcosa non è andato a buon fine nella trattativa tra il costruttore tedesco e la Red Bull, ma soprattutto ad Horner e Marko non andava giù il fatto di dover cedere metà quote del team alla casa tedesca.

Tanto di cappello ai vertici della scuderia di Milton Keynes, disposti a rinunciare ad una partnership tecnica importante con un costruttore blasonato come Porsche pur di restare indipendenti in F1. E’ chiaro che la Red Bull non vuole rinunciare al proprio DNA come squadra indipendente nel circus. Ovvero quella di poter prendere le proprie decisioni all’interno del team senza dover rendere conto a nessun altro azionista. Cosa non da poco in una F1 dove a momenti c’è quasi più politica che agonismo..
Ma dopo l’accordo saltato con Porsche, cosa farà ora Red Bull? Il 2026 sembra distante, ma in realtà è già dietro l’angolo. Per la progettazione e realizzazione delle nuove power-unit servono tempo, risorse tecniche ed economiche. Servono decisioni prese in tempi revi in pratica! Dunque le ipotesi sono due: o la scuderia di Mateschitz deciderà di costruirsi i motori in proprio, oppure dovrà affidarsi ad un altro costruttore.

Gli indizi ovviamente portano ad un possibile ritorno ufficiale di Honda in F1 dal 2026 (con Red Bull). La casa giapponese tuttora fornisce assistenza tecnica alla scuderia anglo-austriaca, anche se risulta la sigla RBPT (Red Bull Power Train) nelle fiancate della RB18. Inoltre dalla prossima stagione di F1 sulle monoposto anglo-austriache ritornerà la scritta Honda… Che sia solo un caso? Certo che no…
Poi nelle scorse settimane è stata la stessa Honda a non escludere un possibile ritorno in F1 come motorista dal 2026. Dunque il ritorno del binomio Red Bull-Honda è qualcosa di realmente possibile e concreto. D’altro canto nelle scorse stagioni la casa di Tokyo non ha mai voluto imporre la propria politica nella scuderia di Milton Keynes, cosa che sicuramente avrebbe voluto fare la Porsche…

Ma nella squadra di Mateschitz c’è una dirigenza che sa far valere sempre le proprie ragioni, politiche ed economiche. Anche quando un costruttore (Porsche) voleva far da padrone (o quasi) in casa Red Bull! Ed ecco che a Porsche è stato dato il benservito in poche ore. Ora Honda attende, prima magari di fare un annuncio importante nelle prossime settimane…
Alberto Murador