F1 | Porsche non affiancherà Red Bull nel 2026

L'advisor della scuderia di Milton Keynes liquida in poche parole la chiacchierata unione con la casa di Stoccarda: "Non diventeranno nostri azionisti".

Porsche logo

Questo matrimonio non s’ha da fare. Scomodare Manzoni per questioni automobilistiche può far storcere il naso ai più ma, come il collega Cristian Buttazzoni aveva anticipato, il volto di uno dei bravi di Don Rodrigo si palesa nella stessa Porsche che, con un comunicato stampa rilasciato stamane, pone una pietra tombale su tutte le voci della fusione tra la scuderia e Porsche.

Il comunicato di Porsche.

“Nel corso degli ultimi mesi, la società Dott. Ing. hc F. Porsche AG e Red Bull GmbH hanno discusso sulla possibilità dell’ingresso di Porsche in Formula 1. Le due società sono ora giunte alla conclusione congiuntamente che questi colloqui non proseguiranno più.”

“La premessa era sempre che una partnership sarebbe stata basata su un piano di parità, che avrebbe incluso non solo una partnership sui motori, ma anche il team. Non è stato possibile ottenerlo.”

“Con le modifiche finali alle regole, la serie di corse rimane comunque un ambiente attraente per Porsche, che continuerà a essere monitorata.”

Per Red Bull la partita era già chiusa.
Helmut Marko

“Porsche non sarà azionista di Red Bull.” tuona il lapidario Marko in una intervista per F1-insider, come a dar manforte a quel Don Rodrigo di Christian Horner, Team Manager per la scuderia di Milton Keynes, ed alle sue dichiarazioni post Zandvoort.

 

Chris Horner
Chris Horner

Horner ha dichiarato di aver appena sottoscritto un impegno a lungo termine con Red Bull e di come questo impegno sia vincolato al mantenimento della gerarchia attuale, condizione pienamente accettata dal board Red Bull o, se preferite, dall’ Innominato.

 

Il bivio di Stoccarda.

Palese è che una potenza come Porsche, forte della sua nuova tecnologia per i carburanti sintetici ed evidentemente favorita dal regolamento Power Unit 2026, abbia intenzione di essere responsabile della componente motoristica per la loro prossima macchina di Formula 1.

Come abbiamo già illustrato nello stesso articolo sopracitato, il termine ultimo per presentarsi come fornitori PU 2026 è il 15 Ottobre, ed alla casa di Stoccarda rimangono due strade: presentarsi solo come fornitori PU oppure trovare un accordo con una scuderia.

La prima ipotesi è la più percorribile e realistica, la seconda ha variabili talmente incontrollate che le supposizioni elencate qui sotto hanno le stesse speranze di un appestato al lazzaretto di Porta Orientale.

Si potrebbe pensare ad un arrivo congiunto ad Andretti, sebbene gli addetti ai lavori siano contrari all’idea. Oppure ad un colpo di teatro, complice l’Innominato, per imbastire una comproprietà, se non vendita, di Alpha Tauri.

L’ Extrema Ratio.

Toni Manzoniani a parte, l’arrivo di Porsche in F1 è oramai segreto di Pulcinella, e quanto sta accadendo dietro le quinte del Circus sa più di farsa che di poema.

Non ci sarebbe da meravigliarsi, quindi, se la Federazione decidesse all’ultimo momento di posticipare il termine per presentarsi come fornitori Power Unit, pur di dare tempo ad un produttore così importante di fare il suo ingresso. Con buona pace dei regolamenti scritti soltanto il 16 Agosto scorso.