Dal nostro inviato a Zandvoort: Giuseppe Piccininni.
Tuffiamoci in un’analisi più approfondita di quello che è stato il secondo tentativo di Verstappen e Leclerc nel corso della qualifica andata in scena oggi a Zandvoort.
Dall’immagine da noi realizzata si può notare quanto abbia inciso l’errore di Leclerc nel secondo settore, precisamente in curva 9 e 10. Nonostante ciò il giro di Leclerc è superiore nel T1 e nel T3 rispetto a quello di Verstappen.
Sono entrambi due giri veramente notevoli, viste anche le difficoltà che i due hanno riscontrato nel trovare il miglior bilanciamento per la vettura. Dall’analisi dei microsettori la supremazia sul dritto della Red Bull è evidente. il rettilineo principale è territorio di Max, mentre salta all’occhio la grande forza della F1-75 nelle curve lente.
Su circuiti a medio carico la F1-75 sembra essere più competitiva di quanto visto a Spa, ma non ancora brillante come lo era prima della pausa estiva. Tutto sommato nei microsettori regna l’equilibrio, non a caso la pole di Verstappen è arrivata per soli 21 millesimi in meno rispetto al giro di Leclerc.
Entrambi sono giri superlativi di due monoposto con caratteristiche diverse, ma molto vicine nelle prestazioni. La dirompente velocità di punta della RB18 è compensata dalla duttilità e dall’equilibrio che la F1-75 riesce a dare nei settori più guidati.
Nessuno dei due giri è considerabile perfetto, come ha detto lo stesso Leclerc, ma Verstappen è stato premiato per aver brillato nel settore che fino alla Q2 era territorio Ferrari.