Il GP d’Italia si chiude sotto una pioggia di polemiche, scaturite dalla decisione pessima presa dalla FIA nel finale della gara. Tutto nasce al giro 45, quando Daniel Ricciardo, che fino a quel momento stava facendo una grande gara, è costretto al ritiro per una perdita d’olio. La monoposto numero 3 è costretta a fermarsi al centro del rettilineo lontano dalla via di fuga. La monoposto è bloccata.
Da qui in poi la federazione internazionale è protagonista di decisioni una più sbagliata dell’altra. La Safety Car non solo entra in ritardo rispetto all’uscita delle bandiere gialle, ma esce davanti a Russell e non davanti al leader. Una situazione anomala, che non dovrebbe mai verificarsi. La gru di contro ci mette parecchio tempo per rimuovere la monoposto di Ricciardo (nel mentre che le auto in pista provavano a tenere calde le gomme, con i ricordi che vanno in quel di Suzuka 2014), ma ancor più tempo si perde per ricompattare il gruppo, perché la SC non è davanti a Max, leader in quel momento!
Al giro 51 la pista è libera ma i doppiati non si sdoppiano dalla SC e quest’ultima non rientra. La gara si conclude sotto Safety Car sotto la pioggia di fischi del pubblico che aspettava la lotta all’ultimo giro tra Verstappen e Leclerc.
Abbiamo ragione di credere che il problema non fosse Michael Masi. Sembra ci sia una grande confusione non solo nell’applicare il regolamento, ma anche nel stilarlo. Toto Wolff ai microfoni è stato imparziale, dicendo che anche se è poco sportivo il regolamento dice questo e bisogna applicarlo.
Certo, ma il regolamento non dice che bisogna far tardare l’uscita della SC. 8 giri sotto Safety, per una macchina ferma in pista che non ha incidentato le barriere o lasciato detriti in pista sono troppi.

Inoltre questo modo di agire va’ contro il tanto osannato spettacolo che la FOM ricerca da quando è arrivata in F1.
Allora bisogna ancora rivedere i protocolli di azione, i direttori di gara e non crocifiggere il povero Masi, che ha sì commesso un grosso errore nel 2021, ma a quanto pare senza di lui non sembra che la situazione sia migliorata. Lo spettacolo a cui abbiamo assistito è stato tutt’altro che adrenalinico.
Gli strascichi di Abu Dhabi 2021 si fanno sentire, ma questo non deve essere una scusante per mettere i bastoni tra le ruote agli appuntamenti della competizione. La FIA doveva e poteva gestire meglio una situazione che di complicato aveva ben poco.