Molti commentatori in queste ore hanno dichiarato che Leclerc in Ungheria, anche senza l’errore di strategia di Inaki Rueda, non sarebbe riuscito a vincere. Forse in parte hanno condizionato le parole di Binotto che dopo la gara ha parlato di macchina che “non ha funzionato”. Siamo sicuri fosse veramente così? Abbiamo analizzato i tempi giro per giro prima del fattaccio strategico.
Ci siamo soffermati sui tempi che Leclerc stava ottenendo prima della sua seconda sosta ai box, quella in cui gli sono state montato le gomme hard, rovinandogli definitamente la gara. Nello specifico siamo risaliti fino a ben 5 giri prima della sosta e abbiamo notato che Leclerc costantemente era più veloce di Verstappen, colui che ha finito la gara in prima posizione.
LEC su M dal 21° giro | VER su M dal 16° giro | |
Lap 35 | 23″3 | 23″7 |
Lap 36 | 23″4 | 23″5 |
Lap 37 | 23″1 | 23″7 |
Lap 38 | 23″4 | 24″1 |
Lap39 | 23″8 | out |
I tempi sono eloquenti, inoltre Leclerc aveva delle gomme più fresche di ben 5 giri rispetto a Verstappen e avrebbe potuto aspettare, contando inoltre su un distacco cronometrico di ben 26″ di vantaggio sull’olandese, scesi poi a circa 4″ dopo il suo pit. Avrebbe potuto allungare di qualche altro giro (7 per la precisione) e montare, come ha fatto il suo compagno le gomme soft per arrivare fino in fondo. In quel caso avrebbe potuto attaccare agevolmente Verstappen su gomme medium, se fosse stato dietro, o difendersi dagli attacchi dell’olandese qualora fosse rimasto davanti. Mal che fosse andata sarebbe arrivato secondo non certo sesto!
Da notare che il tempo sul giro dopo il pit di Verstappen su Medium è stato di 39″4 mentre quello di Leclerc su Hard addirittura di 45″3 vista la difficoltà di mettere in temperature gomme simili! Altra scelta scellerata!!!
Calcoli facile da fare il giorno dopo? Insomma che la gomma dura fosse la meno adatta e sconsigliata da Pirelli per un utilizzo con temperature basse era risaputo.