Chi sperava in Ferrari una capace di rendere meno facile il dominio Red Bull dopo il GP di Spa è rimasto deluso. Se fino a prima della sosta estiva la Ferrari era stata in grado di contenere, o almeno sembrare vicina alla monoposto austriaca, adesso dopo il GP del Belgio appare lontana anni luce come mai in stagione.
“Quella del Belgio è una pista che aumenta le differenze tra le monoposto” dice Binotto ma la differenza vista in gara qui è preoccupante per i prossimi appuntamenti. Quelle misere possibilità di tenere la contesa aperta fino al finale di stagione ieri sono state spazzate via.
Verstappen ha vinto d’autorità una corsa in cui se fosse partito primo avrebbe dominato dal via. E’ partito dal 14° posto per il cambio motore, per arrivare in testa ci ha messo soltanto 12 giri. Dimostrazione di forza. Con lui la Red Bull è una macchina di categoria superiore, gli altri sembrano guidare un’altra formula. Tra Verstappen e il suo secondo titolo mondiale adesso è solo questione di tempo. Nessuno lo può più impensierire se non imprevisti che, solo e soltanto a lui a lui, si dovrebbero manifestare in serie.
Sainz ha fatto quello che poteva. Partito in testa per via del valzer delle penalità nulla ha potuto contro le due Red Bull. E’ stato bravo nel difendere il podio dalla Mercedes di Russell che a tratti pareva poterlo impensierire. Per Leclerc sfortuna. Costretto a rientrare al secondo giro per via di una visiera a strappo incastratasi nella presa d’aria dei freni non ha mai però graffato. Sfortunato al via e sfortunato nel finale quando per via di un pit evitabile rimedia una penalità in corsia box che gli costa la posizione su Alonso. Pare che un sensore fulminato gli abbia fatto superare il limite di velocità in pit–lane.
Tra sette giorni si correrà in Olanda, e poi la gara successiva a Monza. Le prospettive non sono buone. L’ennesimo “dobbiamo rimboccarci le maniche” da parte del Team Principal Mattia Binotto vale la definitiva consapevolezza che l’attenzione è volta su miglioramenti utili alla monoposto che verrà. Bandiera bianca, delusione.
Sulla stessa lunghezza Toto Wolff. Mercedes ha perso al via Hamilton per colpa un ingenuità contro Alonso al primo giro. La Mercedes è decollata in aria ricadendo con violenza sull’asfalto. Nessun problema per Hamilton ma monoposto ko. Russell quarto ha insidiato Sainz sino a poche tornate dal termine.
Preoccupa il passo indietro di Ferrari. Non solo la Red Bull è volata via ma la Mercedes con un solo pilota è parsa un po’ più vicina.