Nella puntata numero 313 di Pit Talk, è intervenuto anche il direttore di Autosprint, Alberto Sabbatini. Tra gli altri argomenti trattati, il giornalista si è soffermato sulla “lotta interna” in Ferrari, tra Leclerc e Sainz e sul cambio motori nel corso della stagione.
F1 – L’undicesimo Gran Premio della stagione 2022 di F1, si è corso in Austria. Charles Leclerc è salito sul primo gradino del podio, conquistandosi la vittoria e punti importanti per la lotta al titolo iridato. La sua gara non è però stata semplice perché oltre a gestire (solo inizialmente), la “lotta interna” con Sainz, il monegasco ha dovuto vedersela anche con i problemi all’acceleratore. Nella puntata numero 313 di Pit Talk, è intervenuto Alberto Sabbatini che ha espresso il proprio parere in merito alla “querelle” in casa Ferrari. Queste le sue parole: “Anche se Sainz avesse continuato la sua gara, secondo me non sarebbe riuscito a prendere Leclerc perché non sarebbe stato in grado di raggiungerlo. Charles è sempre stato più veloce con i tempi: erano a un giro e mezzo di distanza quindi comunque secondo me non lo avrebbe preso.
Poi credo anche che abbiano detto qualcosa a Sainz dopo la sprint race del sabato perché alla fine per attaccare Leclerc che stava portando in temperatura le gomme, ha compromesso la possibilità per le Ferrari di passare e tenere la scia di Verstappen. Quindi qualcosa gli devono aver detto. Free fight va bene, ma fino a un certo punto”.
Ma quindi è giusto continuare a lasciare che i due piloti lottino in pista? Oppure è arrivato davvero il momento di stabilire un ordine ben preciso? A questa domanda, Sabbatini risponde con un commento che fa riflettere. Ma la Ferrari punta al titolo piloti o a quello costruttori? : “Binotto nel pre gara ha detto che ‘i punti prima del Gp erano una distanza troppo ridotta per definire delle gerarchie di squadra’. Io ho l’impressione che voglia inseguire più il titolo costruttori che quello piloti. Per inseguire il titolo costruttori infatti, gli può tornare più utile lasciare che i due corridori si sfidino in modo che mettano insieme più punti. Questa è un’impressione mia: dal punto di vista della Ferrari infatti, il titolo costruttori potrebbe essere più raggiungibile perché il distacco in classifica in proporzione è minore del distacco con Verstappen.
Poi un intoppo che capita a Leclerc condiziona l’intera corsa al titolo. Il mondiale costruttori è invece meno lontano di quanto si possa pensare e secondo me Binotto da Team Pricipal che fa gli interessi della squadra, prima che dei piloti, pensa magari a quell’obbiettivo. Quindi questo potrebbe portarlo a non concedere i famosi ordini di scuderia. Binotto punta a vincere qualche gara e a non sbilanciarsi troppo sul titolo mondiale perché teme che in caso di insuccesso si trasformi in una “missione fallita”.
Infine Sabbatini ha concluso commentando i danni e l’eventuale cambio di motore nella F1-75 di Carlos Sainz: “Il motore di Carlos è compromesso. A questo punto ha ancora due motori a disposizione. Ha il numero 1 che è quello con cui ha iniziato la stagione e che dopo l’Australia era stato messo precauzionalmente da parte. C’era infatti il dubbio che nell’uscita di pista in Australia avesse preso sabbia e si fosse rovinato. Per questo non si utilizzò a Imola, dove venne montato il motore numero 2.
L’ultimo utilizzato è il 3. Ora bisogna vedere, per regolamento, cosa succederà. La Ferrari comunque non può fare una stagione intera con Sainz che rischia di perdere il motore perciò prima o poi dovrà andare in penalità e sbloccarne un altro come ha già fatto Leclerc in Canada. Secondo me comunque questo cambio lo attuerà anche la Red Bull. Tre motori a stagione significa più o meno sette gare e nessun team riesce a fare tutti i GP con un unico motore. Vedremo cosa succederà”.