Donnini: “Leclerc, occasione per superare la sua ombra!”

Binotto Ferrari
Leclerc, 2022.

Mario Donnini intervenuto ai nostri microfoni di Pit Talk ci ha raccontato come anche i grandi del passato hanno sbagliato in testa ad una gara. Leclerc ha la grande occasione di superare la sua ombra.

di Federico Caruso | @fclittlebastard

Nella puntata 315 di PitTalk è intervenuto ai nostri microfoni Mario Donnini.  Abbiamo parlato dell’errore di Leclerc chiedendo se fosse il caso di crocifiggere il pilota Ferrari o perdonarlo. Donnini ci ha risposto partendo dal presupposto che esistono in F1 errori di serie A ed errori di serie B o minori. Il livello di gravità dell’errore è dovuto se il pilota al momento dell’errore si trovava in testa alla gara oppure in fondo alla gara.

“Innanzitutto bisogna vedere, a mio avviso, il tipo di errore. Esistono degli errori che fai quando non sei primo, e quelli sono errori comunque di serie B, C, o interregionale. Esistono errori di serie A, cioè errori grossi,  che fai quando sei in testa. Quindi benvenuto nel paradiso, anzi nel purgatorio, di quelli che fanno errori quando sei in testa. Caro Charles se ci ascolti e ci segui. Sbagliare quando sei davanti è una cosa completamente diversa da quando segui. Quando insegui comunque non hai niente da perdere, quando sei davanti hai tutto da perdere.”

Un errore di serie A secondo Donnini a cui Leclerc è andato incontro. Con il suo errore anche le  speranze mondiali sembrano svanire. Leclerc quindi non è un pilota che potenzialmente potrebbe vincere il mondiale a causa dei suoi errori, dei cali di concentrazione? Anche qui Donnini ci svela una statistica un po’ particolare che riguarda le leggende di F1 del passato.

Donnini F1

“Se guardiamo in questo purgatorio delle occasioni perdute dei grandi che hanno sbagliato, io sono andato a vedere e ho ritrovato tutti. Tutti quanti. Da Fangio che andò in coma con la BRM a Monza correndo una gara del cavolo neanche valida per il mondiale. Si ribaltò perché aveva riposato poco. Non aveva dormito la notte prima, per il trasferimento forzato dall’Inghilterra all’Italia.

Senna a Portier (GP di Monaco, nda), senza che dico altro ’88, tutti lo sanno. Prost sui prati a Imola ’91. C’è poco da aggiungere. Mansell che butta via il primo GP della carriera che poteva vincere a Montecarlo ’84 sul bagnato, poco da aggiungere. E così via. Schumacher ’91 a Montecarlo una cavolata al primo giro.

E cosi via, potrei continuare mezz’ora. Aggiungo, e la butto sul ridere, sapete quanti rigori ha sbagliato Maradona in vita sua nella sua carriera da professionista? — Ne ha sbagliati quattordici. Di cui sei nel campionato argentino, e quattro nel campionato italiano. Quando veniva pagato più di tutti. Cioè voglio dire con questo,  e la chiudo, e la faccio corta. Nella vita gli uomini si sbagliano, aggiungo sbagliano pure le donne grazie a dio. Mi suggeriscono meno ovviamente. Però al di là di questo, gli esseri umani sbagliano. Anche quelli fortissimi, anche quelli destinati a diventare campioni epocali.

Non importa lo sbaglio che fai, importa come lo gestisci, lo metabolizzi e lo digerisci, e cosa fai dopo. Se questo diventa lo sbaglio che serve a Leclerc per crescere, come Senna a Portier ’88 a Montecarlo. E allora hai fatto tombola. Che poi non è l’unico perché nell’89 in Inghilterra al GP di Gran Bretagna fece una cavolata nell’anno in cui poteva perdere il mondiale con Prost. Dipende quello che fai dopo. Se lo gestisci e dici, ok ho sentito il morso del lupo. Perché quando sbagli che sei primo, il tuo avversario peggiore diventa non il secondo, che essendo secondo è già dietro.

Ma diventi te stesso. Quindi nella gestione della paura che hai di te stesso, poi diventi un vero campione. Io credo che Leclerc ha la grande occasione di superare la sua ombra. Che è la cosa più bella che un campione può fare nella sua vita. Soprattutto se è giovane. Questa e una grande chance di crescita psicologica.”

Anche i grandi campioni del passato di F1 hanno sbagliato in testa ad un GP di F1. Leclerc troverà la tranquillità per superare se stesso come dice Donnini? Già in Ungheria il pilota Ferrari avrà la possibilità di dimostrarlo a tutti noi, e soprattutto a se stesso.