In Austria un’altro motore rotto per Ferrari che vede la PU della vettura di Carlos Sainz andare a fuoco. Pericolo grandissimo per lo spagnolo a causa del ritardo dei commissari. Ancora problemi riguardanti l’affidabilità per il team di Maranello, ora più che mai serve concludere le gare per sperare ancora nel mondiale.
Al Red Bull ring si conclude anzitempo la corsa di Carlos Sainz per l’ennesimo cedimento da parte di una vettura troppo poco affidabile quest’anno. Un’altro motore arrosto per il team di Maranello che porta a casa l’ennesimo DNF da parte dei suoi piloti a causa dell’affidabilità. Nel prossimo gran premio, il pilota spagnolo, dovrà molto probabilmente andare incontro a penalità per poter disporre di un motore il più performante possibile.
A tough break for Carlos Sainz #AustrianGP #F1 pic.twitter.com/cEV04FoRzY
— Formula 1 (@F1) July 10, 2022
Tralasciando i dettagli tecnici, soffermiamoci della gestione da parte dei commissari in Austria e sul pericolo corso dalla Ferrari di Sainz in occasione dello stop forzato dal problema al motore. Il pilota Ferrari è stato costretto a fermare la sua vettura in una zona rialzata, fortunatamente vicino ad una zona in cui sono presenti i commissari. Quest’ultimi però hanno tardato il soccorso, rischiando che Sainz fosse avvolto nelle fiamme. In un primo momento nessuno è andato a soccorrere lo spagnolo che non riusciva a fermare l’auto, essendo posta in una zona con una certa pendenza. Dopo troppi secondi un commissario è riuscito a spegnere le fiamme. Sicuramente i commissari non hanno affrontato la situazione in totale sicurezza, rischiando di mettere in pericolo il pilota, cosa che non dovrebbe mai accadere.
Tornando però vedere il lato dei risultati e lasciando l’aspetto sicurezza. Da notare l’ennesima ottima prestazione da parte dello spagnolo, fino alla rottura della vettura. Alcuni tifosi hanno criticato Sainz per non aver aiutato Leclerc a Silverstone e nella sprint race d’Austria. Il pilota madrileno, disponendo una vettura che gli permette di combattere per le prime posizioni, vuole certamente lottare per le prime posizioni. La Ferrari, attraverso chi gestisce la squadra, deve imporre chiare condizioni su chi è prima guida, come in Red Bull è ben noto chi sia il primo pilota. Tutto questo è un fattore importantissimo se si vuole vincere mondiali e la storia della F1 ce lo insegna benissimo. Senza andare troppo lontano nel tempo, basta vedere lo scorso anno quanto sia stato importante il Checo Perez nella vittoria del mondiale di Verstappen.
D’ora in poi servirà una Ferrari perfetta, molto simile a quella vista oggi che ha visto Leclerc trionfare. Da adesso sarà fondamentale avere una macchina affidabile e che permette di lottare fino alla fine per un traguardo difficile ma non impossibile.