Andretti: “La F1 è un club europeo”

F1 – L’ingresso nella categoria regina del motorsport sembra avere qualche piccolo ostacolo per Andretti. A suo dire snobbato da alcuni esponenti del Circus.

Negli ultimi mesi si sono intensificate le voci secondo cui Michael Andretti sarebbe pronto ad entrare in F1 con un suo team. Voci che poi si sono man mano concretizzate. Se in un primo momento si aveva il vento a proprio favore, adesso la corsa di Andretti verso la categoria regina del motorsport a ruote scoperte sembra essere stata in qualche modo rallentata.

In prima linea Toto Wolff, team principal di Mercedes, che di recente ha sottolineato di “non voler diluire il valore della F1 semplicemente aggiungendo squadre”. Un modo, forse, per far comprendere che è una società chiusa e tale dovrebbe rimanere. Insomma, una new entry in questo caso non verrebbe vista di buon occhio. Un “club europeo”, come l’ha definita lo stesso Andretti in un’intervista rilasciata a Lifestyle-Magazine GQ.

La usa come scusa (su Toto Wolff, ndr), ma si vede che la pensa così: avrò un voto in meno. Sarà un voto in più contro di me. La F1 è un club europeo e ho la sensazione che sia ancora tale, per il modo in cui veniamo trattati. Perché saremmo una minaccia. La prima vera squadra internazionale. È un approccio molto snob quello che stanno adottando. Alla fine noi porteremo più valore di quello che prenderemo. Sapevo praticamente in cosa ci stavamo cacciando, stiamo nuotando con gli squali. Quindi, è meglio che assicurarsi di avere un arpione. Non sono ingenuo su questo, forse ero ingenuo quando ci sono entrato quando ero un pilota, ma probabilmente a causa di quell’esperienza ora non sono ingenuo. Tutti hanno il loro coltello e sono pronti a pugnalarti alle spalle.

Dal canto suo, però, la scuderia americana sembrerebbe avere l’appoggio di Zak Brown (McLaren) e di Alpine. Forse gli unici ad accogliere di buon grado il nuovo team che accrescerebbe il numero di partecipanti in F1. Qual è però il reale motivo della respinta?