L’ing. Luigi Mazzola ha provato a dare una chiave di lettura dei test Ferrari con un passaggio sulla filosofia di progettazione della F1-75. Pochi giorni e si accenderanno le luci del mondiale in Bahrain.
di Francesco Svelto | Follow @f_svelto
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Il grande interrogativo di questa fase pre-stagionale di F1 riguarda ovviamente i valori in campo, domanda ancor più legittima se pensiamo al grande cambiamento regolamentare che caratterizzerà questa stagione. Ground-effect, ali rivisitate, pulizia dei flussi. Sono questi i punti chiave che in tanti stanno cercando di analizzare e che per forza di cose diranno se un progetto di una monoposto risulterà positivo, vincente o fallimentare.
E’ chiamata alla riscossa la Ferrari. Dalle dichiarazioni dell’ormai lontano 2020, quando si faceva all-in su questa stagione. E’ chiamata alla conferma del titolo la Red Bull, è chiamata alla “vendetta” la Mercedes. Ma ovviamente sono i tifosi della Rossa quelli che si pongono in trepidante attesa dello spegnimento delle luci in Bahrain, primo appuntamento mondiale tra qualche giorno.
E che Ferrari sarà? Quali sono le indicazioni dei test? L’ing. Mazzola, intervenuto ieri a Pit Talk, ha spiegato come le filosofie progettuali alla base delle monoposto possono essere differenti e che la Ferrari è apparsa sufficientemente bene.
Ma ribadiamo ancora una volta il concetto: quelli visto finora sono tempi assolutamente indicativi, arrivati durante sessioni di test in cui si doveva provare di tutto e di più e quindi potenzialmente non veritieri. Tuttavia l’occhio esperto di Luigi Mazzola ha ribadito:
“Relativamente alla sessione in Bahrain, se vado a vedere gli stint trovo una Red Bull superiore al primo giorno. Al secondo giorno abbiamo visto una Ferrari surclassare la Mercedes mentre il terzo la Mercedes sembrava fortissima. La cosa assolutamente positiva è che Ferrari sembra una macchina veramente facile, sincera e Mattia Binotto magari si sente rincuorato dalle indicazioni dei piloti e dalla sensazione che vede nell’ambiente intorno a se!”
Relativamente alla filosofia progettuale:
“Ferrari ha lavorato su un progetto volto a far arrivare aria pulita all’ala posteriore mentre gli altri sembrano cercare di far lavorare il fondo, di trovare il massimo della depressione possibile sullo scivolo. Sono due filosofie completamente diverse ma evidentemente la Ferrari il suo gol l’ha raggiunto. Mercedes tutto sommato sembra che abbia dovuto lavorare su molti molteplici aspetti. Vi assicuro che la parte del fondo e dello scivolo è una brutta bestia, non è banale lavorarci attorno. Se lo riesci a ottimizzare e lavorare bene allora si viaggia… !”
Pochi giorni e conosceremo i reali valori in campo.
Francesco Svelto