La F1 cancella il GP di Russia, stracciando il contratto e contemporaneamente la Federazione Internazionale consente ai piloti russi e bielorussi di continuare a gareggiare con bandiera neutrale. Una decisione che sembra aver salvato gli interessi in gioco, ma che certo non evita all’ambiente la figuraccia che si sta venendo a creare con la questione Mazepin.
Ancora lui, Nikita Mazepin Il piota russo che paga il fatto che la sua famiglia abbia legami con Putin con questa decisione sembra aver salvato il sedile, ma certamente qualcosa si è rotto e nell’aria circola la voce che la sostituzione con Pietro Fittipaldi sembra imminente.
A quanto pare però stanno venendo a galla altri problemi che hanno caratterizzato anche la scorsa stagione, segno che la volontà di togliere di mezzo o danneggiare il personaggio scomodo Mazepin non è una novità.
Già nel corso della scorsa stagione, infatti, i rapporti con il compagno di squadra Mick Schumacher erano già poco trasparenti. Infatti, il padre Dmitry aveva minacciato di tagliare i fondi alla scuderia se il team non avesse consentito al pilota russo di correre con lo stesso telaio del figlio del Kaiser, finendo per svantaggiarlo.
La cosa è stata poi ammessa dalla Haas, che ha parificato le condizioni di guida dei due piloti, rendendo evidente che la posizione di Mazepin non era la stessa di Mick Schumacher e che, dunque, meritava una qualche forma di trattamento peggiore rispetto al tedesco anche a causa del fatto che si trattava e si tratta di un personaggio scomodo.
La svolta, che sembrava evitata e che ora pare invece realizzarsi con l’imminente arrivo di Pietro Fittipaldi, è la sottile conferma del fatto che ormai i rapporti contrattuali e sportivi che si vengono a creare all’interno delle scuderie possono essere dissolti per ragioni del tutto estranee a questi ambiti, così come la decisione di estromettere team o addetti ai lavori di nazionalità russa o bielorussa. E ancora una volta a perdere è lo sport.