A soli sette giorni dal GP del Bahrain la F1 torna in pista a Jeddah per il GP dell’Arabia Saudita. Ferrari, su una pista di motore, sarà ancora la favorita.
Battere il ferro finchè è caldo. Un adagio popolare che in quel di Maranello oggi risuona attualissimo. La Ferrari dopo l’uno-due del Bahrain non ha fatto in tempo a dimostrarsi la monoposto più in palla della nuova era “effetto suolo” della F1 che già è tempo di riconfermarsi in Arabia.
Domenica prossima a Jeddah, ad una sola settimana dal GP del Bahrain, su una pista in cui il motore conta tantissimo la Ferrari si arriva da favorita.
I valori in campo dopo solo sette giorni non potranno essere diversi da quelli del Bahrain e chi si è accorto di essere in ritardo non avrà nemmeno il tempo di pensare ad un correttivo. Ad esempio Mercedes: tra i vari problemi ha sofferto anche e particolarmente di drag, ovvero resistenza all’avanzamento e tramite Toto Wolff , con ironia per spiegare l’impossibilità di intervenire, dice: “useremo una motosega!”
Red Bull rimane l’unica squadra tutto sommato in grado di inseguire la Ferrari ma la sua affidabilità preoccupa Verstappen. Alla fine il campione del mondo a pochi giri dalla fine del GP del Bahrain non era lontano da Leclerc ma la rottura della sua RB-18, seguita anche da quella di Perez, ha fatto precipitare le cose. “ Doppio ritiro? La cosa peggiore che può accadere” ha detto l’olandese.
Ecco che la sola macchina che si è dimostrata competitiva con ogni tipo di gomma è la Ferrari. La F1-75 non può nascondersi e a Jeddah deve partire per vincere.
Questo genera grande entusiasmo ma non deve illudere. Solo a Imola potremo fare i primi ragionamenti. Al momento alla Ferrari va dato il merito di essersi fatta trovare subito pronta ma viviamo un campionato le cui monoposto subiranno una curva evolutiva rapidissima. I valori in campo da parte di chi oggi insegue e pare fuori dai giochi potrebbero cambiare rapidamente.
Quello di Jeddah è il secondo GP dell’Arabia Saudita. L’anno scorso la gara fu vinta da Hamilton. Il circuito per via dei suoi tratti veloci e della sua totale assenza di vie di fuga potrebbe destare qualche preoccupazione. L’effetto suolo della nuova generazione di F1 ha come principale difetto il repentino crollo del carico in caso di mancanza di flusso sotto la vettura. Insomma, facile perdere la macchina.
Domenica scorsa qualche controllo difficoltoso lo si è visto, soprattutto in frenata. Va dato a tutti il merito di aver limitato di molto il problema del porposing che su una pista veloce e senza vie di fuga come quella di Jeddah potrebbe anche trasformare la gara in una lotteria.
Curiosità per McLaren. Impossibile che coloro che da Monza 2021 hanno totalmente pensato solo all’attuale vettura si trovino in uno stato di così palese difficoltà. Magari in Bahrain qualcosa nel setup della macchina è andato storto e Jeddah offrirà subito possibilità di riscatto.
Per la Ferrari di Binotto, Jeddah è una ghiotta occasione di rafforzare la leadership in entrambi i mondiali. Dietro è partita la rincorsa. La Ferrari sà che per pensare in grande dovrà battersi e vincere contro Red Bull e Mercedes. Sono certo che presto torneranno sotto.
Ma questa è una Ferrari che dà fiducia.