Pino Allievi è intervenuto alla puntata numero 297 di PitTalk dove ha commentato il successo della Ferrari nel primo Gran Premio stagionale. La F1-75 di Charles Leclerc ha trionfato in Bahrain: si è piazzata davanti a Red Bull e Mercedes. Il monegasco continua ad essere definito “il predestinato” ma è davvero così?
Essere felici per la prima vittoria stagionale della Ferrari è lecito. Non si discute. Anche perché la Rossa di Maranello è stata di gran lunga la migliore monoposto in pista a Sakhir. La F1-75 di Charles Leclerc ha fatto scintille sia dentro che fuori la pista. In particolare è tornato di moda (semmai fosse passato) il soprannome che il pilota monegasco si vede attribuire da quando è salito su una monoposto: ovvero “il predestinato”. Che Leclerc sia uno dei migliori talenti in pista non lo si mette in dubbio, ma è giusto definirlo in questo modo? Come quasi fosse il Messia delle piste?
Pino Allievi ai microfoni di PitTalk esprime molto chiaramente la propria posizione in merito al nomignolo che in tanti tendono a dare al numero 16.
“Predestinato è l’aggettivo che gli hanno dato quelli che capiscono poco di automobili e che si fidano delle voci altrui. – dice tagliente – Leclerc non è un predestinato, lui è un grande pilota che quando ha la macchina vince. Lo ha dimostrato anche in altre occasioni oltre a ieri. Ma poi predestinato cosa vuol dire?
Cioè non ha senso e non ha fondamento. Non è predestinato, è uno che fin da subito ha fatto capire quanto potenziale abbia per andare forte: è andato forte perché ha dominato la gara e messo k.o. due volte un campione del mondo come Verstappen che non è uno facile da superare tantomeno da contenere quando attacca”.
Allievi continua: “Quindi predestinato no ma una bellissima realtà dell’automobilismo certo. Io vorrei sapere quanti di quelli che lo hanno definito predestinato l’hanno mai visto correre prima di definirlo così: se sanno come guida, come controlla la macchina, se conoscono il suo stile. Penso proprio che nessuno sappia definire Leclerc”.
Secondo Allievi quindi sarebbe necessario limitarsi nei termini anche perché se un giorno Charles dovesse “rallentare” (cosa che date le sue capacità dovrebbe non succedere e che nessuno si augura succeda) chi lo ha definito “predestinato” come lo rinominerebbe?