Speranze blu

In questa settimana post festival di Sanremo, ci prendiamo la licenza di “ispirarci” alla famosa canzone di Modugno per ricordare un team – tutto dipinto di blu – che di diritto sono nell’empireo della F1: la Ligier.


Il blu è quello della Ligier, inventata scuderia da corsa dalla pervicacia di Guy che diede vita alla prima scuderia tutta francese e sperava di essere il primo francese a fregiarsi del titolo mondiale piu’ ambito.
Ottenuta la prima vittoria nel 77, trionfo tutto francese, pilota, macchina e motore, il vulcanico patron si rese conto che per accedere nelle posizioni che contano gli mancava ancora qualcosa.


Di concerto col suo geniale tecnico, Ducarouge, decise di “tradire” il 12 cilindri Matra per una motorizzazione piu’ compatta e conforme con l’innovazione tecnica dell’effetto suolo.


Adottato a malincuore il leggendario Cosworth V8, il geniale tecnico francese concepisce una macchina bellissima con un effetto suolo molto valido che ai primi test fece impallidire gli avversari.


Nel 1979, in Argentina e Brasile, il pilota di punta della scuderia, Jacques Laffitte, conquistò facilmente il bottino pieno mentre il compagno, Patrick Depailler, ostico riottoso ma velocissimo, si aggiudicò il GP di Spagna.

 

 

Sembra l’anno buono ma improvvisamente il vento gira. Depailler, fedele alla sua nomea, si infortuna seriamente cadendo col deltaplano e mandando su tutte le furie Guy Ligier che cerca di sostituirlo con i il belga Jack Ickx, il cui smalto era ormai svanito da tempo.

Nel frattempo la crescita di Ferrari e Williams – ma forse anche la mancanza di una vera struttura di vertice ben delineata – fece pian piano scivolare la scuderia francese al terzo posto in classifica.


Guy Ligier, rabbioso, sente che quella del 1979 è stata ben più di un’occasione persa e, giubilato Depailler, affianca un giovane veloce ed ambizioso come Didier Pironi all’affermato Laffitte. Contemporaneamente da mandato a Ducarouge di estremizzare ancora di più la JS11. Ducarouge non se lo fece ripetere ed esasperò il concetto di effetto suolo creando una macchina velocissima ma con troppa deportanza tanto che le sospensioni non erano in grado di sopportala portando le gomme a uno stress tale da dechappare frequentemente.

 

Nonostante tutto, nel 1980 la squadra francese, si aggiudicò due corse e diverse pole-position arrivando seconda nella classifica riservata ai costruttori. Tale stagione si chiude con l’ennesima speranza di Ligier per il 1981, che grazie al nuovo sponsor Talbot, si convince di poter recitare ancora un ruolo da protagonista, prima che i turbo prendano il sopravvento.


Dal 1981 la squadra sprofonda in una vera crisi di risultati. Nonostante le malelingue dicano che fosse favorita dal fatto che il presidente francese, François Mitterand, fosse stato compagno di scuola del patron francese, gli sponsor importanti e di stato non garantirono quell’introito sufficiente a farla tornare ai vertici obbligando Ligier a cedere nel 1996 il team ad Alain Prost, dopo la rocambolesca vittoria di Olivier Panis nel Gran Premio di Montercarlo.