F1 | Nikita Mazepin rischia il sedile in Haas

I venti di guerra tra Russia e Ucraina sono destinati a sconvolgere anche il mondiale di F1, ma su tutti il team che cattura maggiormente le attenzioni di tutti è la Haas. Il team americano non nasconde le sue difficoltà nel rapporto con Nikita Mazepin, che ora è seriamente a rischio.

Dopo aver cancellato il GP di Russia, infatti, il mondo della F1 è alle prese con un’altra situazione particolarmente calda, visto che la Haas – il cui approdo era stato fortemente caldeggiato da Liberty Media – ha fatto sapere che il rapporto con il pilota russo adesso è in discussione. Il pilota russo è stato allontanato dalla conferenza stampa di ieri, ma quello che è certo è che le pressioni di Liberty Media si sono fatte sentire. Prima è stata cancellata dalla livrea della monoposto la bandiera russa e la sponsorizzazione con l’azienda del padre Ural Kali (oligarca russo che ha forti legami con Vladimir Putin) e poi è intervenuto Guenther Steiner a riferire che è necessario risolvere la questione legata alla permanenza del pilota russo.

Tradotto in parole povere, Mazepin è destinato del tutto incolpevolmente a percorrere i suoi ultimi chilometri al volante di una monoposto di F1 perchè il suo destino è segnato da scelte che con lo sport non hanno nulla a che vedere. Proprio per questo, le parole dell’ex-patron Bernie Ecclestone sono quanto mai apprezzabili e corrette: seconso il Supremo non è certo la cancellazione della gara in terra russa a cambiare gli equilibri mondiali e non è certo la probabile cacciata di Mazepin a cambiare gli equilibri del team e a rendere più pura l’immagine della F1, ormai troppo abituata a rincorrere battaglie politiche di vario tipo.

Ancora una volta, forse, la F1 – dopo la cancellazione del programma “We race as one” dal cerimoniale pre-gara –  ha perso un’occasione per dimostrare la propria superiorità rispetto a tematiche che non hanno nulla a che vedere con il motorsport, segno ulteriore della totale incapacità dell’attuale management di gestire situazioni che, per quanto possano apparire complesse, riguardano ambiti che con lo sport non dovrebbero avere a che fare. Situazioni che, all’epoca di Ecclestone, sarebbero state risolte in maniera decisamente diversa.