La Red Bull 2022 non avrebbe superato il crash test anteriore, ragione per la quale ancora non si ha notizia della data di presentazione della RB18 (salta nella numerazione la RB17), la monoposto con la quale Max Verstappen difenderà il titolo mondiale conquistato ai danni di Lewis Hamilton.
La notizia avrebbe del clamoroso: la nuova creatura progettata da Adrian Newey, che ai test in galleria del vento e al simulatore pare aver già raggiunto le prestazioni della RB16B, subirebbe un ritardo nella data di presentazione dovute proprio al mancato superamento del crash test dell’anteriore.
Tutto questo sarebbe dovuto al fatto, stando ad alcune indiscrezioni raccolte dalla stampa, che Adrian Newey ha intenzione di portare in pista una monoposto estrema, ma al momento del crash test qualcosa pare sia andato storto. I nuovi regolamenti, infatti, consentono di realizzare monoposto più lunghe nella parte posteriore al fine di generare l’effetto suolo e di mantenere una parte anteriore più ristretta.
Ma a quanto pare questo non è l’unico problema a togliere il sonno ai tecnici della Red Bull, che pare non siano preoccupati per la situazione: sembra, infatti, che anche la nuova Power Unit che verrà deliberata dalla Honda abbia incontrato qualche problema che i tecnici giapponesi starebbero risolvendo prima della presentazione della nuova monoposto.
La Red Bull, dunque, sembra avere ancora qualche problema da risolvere ma con una certezza, anzi tre: Chris Horner, Adrian Newey e Max Verstappen, saldamente ai loro posti. A far discutere, però, è stato anche il rinnovo dell’ingaggio dell’olandese, volato a 25 milioni di dollari a stagione. Forse anche per questo si spiega il motivo per cui la scuderia di Milton Keynes ha abbandonato il progetto di realizzare i propulsori in casa e prolungare la partnership con Honda. Anche perché i risultati finora sono stati molto positivi.