F1 | Ferrari: è saltato il piano!

La notizia che sta facendo scuotere web e giornali è da far tremare i polsi: Todt ritorna alla Ferrari.

 

| a cura di Federico Sandoli 


In attesa dell’ufficialità non possiamo esimerci dal fare un analisi di questa notizia che pone in evidenza quanto la rossa oggi sia orfana di un capo, un uomo squadra, come poteva essere Frank Williams.


E’ evidenti a tutti, addetti ai lavori e non, che la Ferrari non poteva perdere l’occasione di riaprire le porte al vero artefici dei trionfi dell’era Schumacher. Nonostante i proclami del presidente Montezemolo, è grazie all’organizzazione creata da Todt col suo lavorare 15 ore al giorno, il suo saper omologare i vari reparti intorno al fulcro Schumacher che la Ferrari è diventata invincibile.


Quando nel 2008 lasciò la GeS e andò a dirigere la FIA. Fu chiaro che ogni sua azione era volta a limitare il vantaggio che la rossa aveva accumulato negli anni della sua gestione relegando la rossa a delle vittorie di tappa ma mai ai trionfi che le spetterebbero per blasone.


L’organizzazione orizzontale voluta da Sergio Marchionne sembrò ridare nuova ninfa alla squadra, portando Vettel a contendere il titolo a Hamilton fino alla trasferta asiatica.


In quell’occasione la macchina e la squadra non seppero reagire a una serie di panne tecniche che fecero infuriare il presidentissimo rosso.
Iroso per la sconfitta Marchionne decise di attuare delle purghe staliniane, senza però capire che l’organizzazione che la Ferrari si era data stava cominciando a scricchiolare.


Gli scricchiolii diventarono vere e proprie fratture quando a luglio il presidente spirò.


Dall’estate del 2018 in poi la rossa ha dato segnali di cedimento, sia dal punto di vista sportivo ma anche se non soprattutto dal punto di vista politico.


Dopo tre anni il nuovo presidente John Elkann ha deciso di voltare pagina dimenticando quanto voluto dal suo ex manager Marchionne e impostando il team con un organizzazione verticistica con al vertice l’unico che abbia saputo far vincere la rossa.