Mario Isola ci ragguaglia relativamente ad aspetti tecnici legati al nuovo prodotto Pirelli da 18 pollici: mescole, working-range e il delicato tema della propagazione del calore.
di Francesco Svelto | Follow @f_svelto
L’ultima puntata di Pit Talk del 2021 ha visto Mario Isola come ospite d’eccezione. Chi meglio di lui, dopo gli ultimi test di Abu Dhabi e in vista della nuova stagione che si aprirà tra non molto a Barcellona con i test, poteva darci ottime spiegazioni su temi tecnici legati agli sviluppi delle nuove gomme da 18 pollici.
As well as the size of the #Fit4F1 tyres, the compounds are different compared to 2021. They will still be numbered one to five (from hardest to softest) but the characteristics have changed: part of the work today is getting a first read on them. @F1 @fia pic.twitter.com/UyYgM3gQa3
— Pirelli Motorsport (@pirellisport) December 15, 2021
A Mario Isola abbiamo fatto due domande mirate. La prima riguardava la costruzione delle mescole e la finestra di utilizzo delle stesse (il cosiddetto working-range). Ecco la sua spiegazione:
Ad Abu Dhabi abbiamo suggerito ai team di fare long-run sempre diversi, provando a portare al limite, senza gestire, la gomma proprio per avere questo feedback da parte loro. Ci hanno detto che sulla C4 e sulla C5, che sono le mescole più morbide della gamma, era un aspetto un pochino da gestire. Ma già per quanto riguarda la C3 (la mescola media della gamma, n.d.r.) ci hanno detto che non hanno avuto alcun problema a completare il run spingendo al massimo. Poi vediamo se confermato sulle macchine 2022…”
Il secondo tema tecnico ha riguardato l’effetto suolo e nuovi schemi sospensivi. Questi aspetti potrebbero dare riscontri differenti sul tema della propagazione del calore sulla gomma ?
“Si, e aggiungo un altro aspetto, quello del trasferimento del calore tra freno e cerchio. Oggi si hanno i cestelli del freni estremamente vicini al cerchio e i flussi di aria permettono di trasferire calore ed è motivo di prestazione perchè grazie a questo possono far lavorare gli pneumatici alla temperatura che vogliono. L’anno prossimo la distanza tra il freno e il cerchio sarà molto più ampia. Ci sarà una sorta di camera d’aria non sigillata con l’aggiunta di una cover sul cerchio. Per cui quei flussi che oggi entrano dall’esterno non ci saranno più. E questi aspetti, cosi come anche il pacchetto aerodinamico che dovrebbe generare più carico nelle curve veloci e meno carico nelle curve lente, sono tutti elementi che abbiamo considerato ma che vedremo solamente a terra ai test pre-stagionali!”
Francesco Svelto