F1 | Arabia: Hamilton vince una gara segnata dall’ “arbitro Masi”

Un turbine di episodi e decisioni confusionarie da parte della direzione gara segnano il primo Gran Premio di Arabia Saudita della storia della F1. Alla fine la spunta Hamilton su Verstappen ma il risultato della corsa potrebbe essere stravolto nelle ore successive. 

 

Facciamo francamente difficoltà a scrivere di una gara che dall’inizio alla fine ha lasciato letteralmente senza respiro. Spettacolo in pista ma soprattutto fuori dalla pista in merito alle decisioni prese in conseguenza a una miriade di episodi che hanno segnato la gara. 

Sembrava tutto tranquillo fino al giro-13, quando Mick Schumacher mette la sua Haas a muro provocando prima la safety-car – giusta – e poi, addirittura, una bandiera rossa per la sostituzione delle barriere. Nel frangente delle due decisioni però, le due Mercedes hanno effettuato il pit cercando di sfruttare la situazione mentre Verstappen no. E alla bandiera rossa Max era avanti. Solo che la barriera alla fine non l’han cambiata.

Prima della ripartenza, dai box, Verstappen fa la sua prima mossa non consentita: una prova di partenza dalla pit-lane che la direzione gara non nota (diciamo cosi). Lewis si infuria ma si va verso la ripartenza. Lewis ha un grande stacco e si porta in vetta prima di curva-1. Max allunga la frenata, arriva lungo, taglia fuori pista e rientra al cambio di direzione davanti. Dovrebbe essere penalizzato o restituire la posizione ma non succederà cosi. Nelle retrovie un altro incidente provoca la seconda bandiera rossa. 

E qui forse l’apoteosi della “follia” della gara saudita.

Si dovrebbe ripartire. Ma con che schieramento? Max dovrebbe essere penalizzato per la manovra di cui sopra e si sente un dialogo in cui Michael Masi “offre”, con una trattativa da miglior mercatino arabo, la partenza della Red Bull di Verstappen dietro alla Mercedes di Hamilton. Una oscenità che scandalizza milioni di appassionati in tutto il mondo, una cosa mai sentita forse prima nella storia della categoria. Una irregolarità va sanzionata, non negoziata. 

Alla seconda ripartenza è Max a scattare alla perfezione e a portarsi davanti all’inglese. Si fa fatica a ricordare la sequenza degli episodi ma si arriva allo stint finale della gara con Lewis che prova sempre ad attaccare la vetta di Max ma senza riuscire. E’ a favore di gomma (hard contro medium) ma protagonista è ancora Masi (che setta una virtual-safety-car per diversi giri a causa di detriti in pista, mentre prima senza detriti e senza danni aveva interrotto la gara). Lewis e Max ormai sono ingaggiati, si affiancano, si sportellano, si disturbano. Impossibile ricostruire testualmente la sequenza degli eventi ma si arriva ad un episodio molto particolare verso il finale. In curva-27 Max deve restituire la posizione a Lewis. Lo fa ma lo ripassa subito dopo, con favore di traiettoria. 

In seguito a questo prende cinque secondi di penalità. Ma tutto questo è il sugello della confusione di Masi e della direzione gara che ha segnato forse l’apice dei controsensi di questi ultimi anni di decisioni in F1. 


Approfondiremo in vari focus questi episodi ma basti sapere che in tutto questo la gara non è ancora finita. E’ in corso in questi istanti una investagazione su Max e Lewis che potrebbe segnare il continuo del GP di Arabia Saudita anche dopo la bandiera a scacchi. 

In tutto questo turbine di episodi, la Ferrari chiude in settima e ottava posizione. E in vista del prossimo evento – l’ultimo di questa lunghissima stagione – ad Abu Dhabi, si parte da una “drammatica” situazione di pari punti tra Lewis e Max. Un finale thrilling che forse era impensabile alla vigilia.

 

Riepilogo audio –

 

Risultato del Gran Premio di Arabia Saudita 2021 –