In Qatar va tutto secondo pronostico e vince Lewis Hamilton seguito da Verstappen. Ora i punti che dividono i due sono solo 7. Mercedes lentamente ma inesorabilmente sta recuperando su Red Bull, a due gare dalla fine il campionato resta in bilico.
Tutto secondo pronostici a Losail, pista di motore che si sapeva avrebbe favorito la Mercedes. Vince Hamilton seguito da Verstappen che riesce a limitare i danni. Per l’olandese il week end non era iniziato benissimo.
Nella qualifica del sabato un mancato rispetto del regime di bandiere gialle gli è costato 5 posizioni sulla griglia di partenza. Possiamo discutere su tutto ma sul fatto che la direzione di gara ci metta 24 ore a dare la sanzione a Verstappen ad un ora dal via della gara è scandaloso.
Così come è stato scandaloso metterci una settimana a capire se l’azioni del GP del Brasile fossero o no da sanzionare. Qui non si tratta di stare dalla parte di Hamilton o di Vesrtappen, si tratta di rendersi conto che a fronte di un duello così tirato a volte a la direzione gara non si è mostrata all’altezza.
Verstappen viene retrocesso in settima posizione e da qui con uno start da campione si porta subito in coda a Lewis Hamilton per restarci fino al traguardo.
Piano piano ma in maniera costante la Mercedes sta recuperando sulla Red Bull Honda. Ora i punti che dividono i contendenti al titolo sono solo 7. Se Hamilton vincesse gli ultimi due GP sarebbe Campione per l’ottava volta.
La discriminante è che in queste ultime due apparizioni abbiamo visto una Red Bull in difesa cercare di limitare i danni contro una Mercedes strabordante. Da quando Mercedes ha sostituito la parte ICE della propria powerunit è un’altra macchina. Red Bull non può dire lo stesso, il suo motore ha tante gare sulle spalle e se alla fine ci sarà da spingere al limite quella dell’affidabilità sarà una variabile che Honda dovrà temere.
Alle porte ci sono il circuito di Jeddah e quello di Abu Dhabi. Il primo è una novità il secondo una pista Red Bull. Il mondiale rimane aperto ed equilibrato, uno spettacolo a cui non assistevamo da anni.
Alonso stupisce a 40 anni conquistando il terzo posto con la sua Alpine per dar vita ad un podio spettacolare che rappresenta il passato ed il futuro della Formula 1 .
Un podio che poteva e doveva essere della Ferrari a questo punto della stagione. La rossa invece latita e finisce per conquistare una manciata di punti utili al terzo posto del mondiale costruttori. Era l’obiettivo minimo ma riflettiamo: c’è stata lotta per conquistarlo? McLaren da un bel po’ non è un avversario temibile. Questa rossa con chi compete? La speranza è che le attenzioni di tutti, esclusi coloro che lottano per il titolo, siano dirette al 2022.
Quella data però sarà una vera e propria resa dei conti.