mercoledì, Gennaio 22, 2025

F1 | USA: l’ultimo brindisi di Kimi

Anteprima storica del GP degli Stati Uniti in programma domenica ad Austin. Sulla stessa striscia d’asfalto, tre anni fa, l’ultima e romantica imposizione in un evento iridato da parte di Kimi Raikkonen.

| a cura di Federico Sandoli 

 

Il Gran Premio degli USA è stata la 21esima prova del campionato del mondo F1 2018.

La stagione ha vissuto del duello tra Ferrari e Mercedes e del dualismo tra l’alfiere della Ferrari, Vettel, e il campione del mondo della Mercedes, Hamilton.

Quest’ultimo ha spesso dimostrato una solidità nervosa che lo ha portato a sopravanzare l’avversario in rosso, facendolo precipitare in un misto di depressione e rabbia che di fatto ne hanno minato l’autostima forse in maniera irreversibile.


Negli Stati Uniti, Hamilton è convinto di coronare la sua rincorsa al titolo mentre uno spento Vettel pensa di poterne contrastare la corsa. E’ inutile dire che le prove sono una continua sfida tra i due colossi dell’automobilismo mondiale e i piloti di entrambe le case si alternano in testa alla graduatoria dei tempi.


E mentre ai box Ferrari si rinsalda qualche tenue speranza di successo, ecco Vettel subire l’ennesima penalità per non aver rispettato le bandiere rosse, con conseguente retrocessione sulla griglia di partenza di tre posti.

Perdendo uno dei protagonisti le qualifiche vivono degli equilibrismi di Bottas e Hamilton mentre Vettel, seppur velocissimo, sa che dovrà per forza impostare una gara d’attesa e sfruttare la sua SF71-H sulla distanza. Fa eccezione Kimi, che, particolarmente a proprio agio, sembra mettere in affanno il duo argenteo ogni qualvolta scende in pista.


Con Hamilton in pole e una Ferrari, quella di Kimi, in prima fila, le qualifiche vedono sprofondare nelle retrovie Verstappen, anche lui penalizzato dalla rottura della sospensione posteriore della sua Red Bull.

Il pubblico sugli spalti, la domenica è pronto a gustarsi il solito monologo anglo-tedesco quando allo spegnersi dei semafori è il finlandese della Ferrari a passare subito in testa.  Alla prima curva, uno spento Vettel prova a resistere a Ricciardo con un inutile ruota ruota, che lo porta a girarsi e sprofondare in classifica.

Per quanto Hamilton si impegni, la davanti Kimi ritrova il suo antico splendore e cerca di rintuzzare ogni attacco del campione del mondo che entra ai box cambia le gomme e, rientrato in pista, si ritrova a rincorrere un altro finlandese, il proprio team-mate, che diligentemente gli cede il posto, permettendogli di agganciare la Ferrari in testa e attaccarla senza indugio.


Kimi resiste da par suo, Hamilton stupito di tanto ardore riprova ma senza la necessaria convinzione. Attende che la Ferrari numero 7 si avvii al box per il pit-stop. Con Hamilton in testa e le due Ferrari in seconda e terza posizione, la gara sembra vivere della rimonta di Verstappen che, partito in 18sima posizione, si ritrova a ridosso dei primi pronto a giocarsi la vittoria. Sarebbe un’impresa clamorosa.


In testa Hamilton è tutt’altro che tranquillo. Kimi in seconda posizione lo sta pressando, e questo Kimi, con questo stato di forma, spaventa il campione del mondo, che si ritrova a consumare troppo le gomme e a dover effettuare, forse inaspettatamente, una sosta in più. 


Gli ultimi giri valgono la corsa. Kimi in testa si fa riavvicinare ma la lotta tra Verstappen e Hamilton, gli concede un po’ di respiro, quel tanto di pista in più da poter star tranquillo. La voglia di vincere il titolo è più forte della razionalità e Hamilton forza il passaggio su Verstappen per buttarsi a rincorrere la Rossa.

A due giri dalla fine Hamilton tenta il colpo da maestro, quello che gli varrebbe la vittoria, ma un imperturbabile Raikkonen mantiene la sua linea mandando l’alfiere della Mercedes lungo e favorendo il ritorno di Verstappen che, conquistato il secondo posto, scorta la Ferrari al traguardo.

Il santo bevitore, così è sopranominato nel paddock, vince la sua ultima gara con la Ferrari, squadra che lascerà a fine anno ma che ha profondamente amato, senza essere forse ricambiato del tutto.

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