F1 | Tredozi: “Sprint-race? Prevedibili dopo pochi giri!”

Ai microfoni di Pit Talk L’ing. Gabriele Tredozi affronta il tema sprint race : “Non mi piace, la F1 non ha bisogno di questo!”

 

Monza va in archivio e la mente si proietta al prossimo GP di Sochi. A questo punto il pensiero dei tifosi e degli appassionati è tutto proiettato verso il prossimo round tra Max Verstappen e Lewis  Hamilton. Da domenica non si parla d’altro. E i temi sono molti.

La rinascita McLaren, La crisi Ferrari che non vince mai nemmeno quando i big si buttano fuori, la tensione tra Leclerc e Binotto. Ma c’è un altro tema che dopo un GP di altissimo livello emotivo passa in secondo piano.

Quello della sprint race. Monza era il secondo evento dell’anno in cui si sperimentava i nuovo format. Dopo i fatti di gara, quella vera, non ne parla nessuno. Perché? Perché non serve, quella non è F1.

Dello stesso parere è Gabriele Tredozi intervenuto nella giornata di ieri al nostro format radiofonico Pit Talk.

“Il format non piace. Per me la F1 non aveva bisogno di questo. Io sono rimasto tradizionalista. Cambiando tutto il weekend è stato sconvolto  tutto il weekend. Il venerdì ci si mette in condizione di fare il tempo poi si passa alla qualifica per la sprint race. Poi dopo le seconde prove libere tutti provano col pieno e non c’è suspance. La sprint-race, rispetto alla qualifica del sabato, nel 90% dei casi succede che dopo la metà dei giri il risultato diventi scontato”

Aggiungo che, ero presente a Monza, rivoluzionare in quel modo il weekend è stato rischioso. Soprattutto dopo quanto accaduto a Spa nemmeno 10 giorni fa. Insomma a venerdì Monza era un bel pomeriggio di sole, ma nel momento della Q3 la luminosità era appena sufficiente. Un temporale o un cielo cupo avrebbero potuto avere conseguenze sul regolare svolgimento del format.

Anche ma non solo per questo il format sarebbe da rivedere se non aggiungo io da abolire! Sabato a parte l’errore allo start di Hamilton e l’uscita di pista di Gasly non abbiamo assistito a nulla.