F1 | Ungheria 2006, l’Honda d’acqua che non ti aspetti

Il 6 agosto del 2006 il circus si ritrova in terra d’Ungheria per rinnovare l’appuntamento col Gran Premio che dal 1986 occupa stabilmente una sua casella nei calendari iridati. Una location particolare, inusuale specie per l’epoca del debutto, un evento nel pieno del blocco comunista. Un evento unico. 

 

| a cura di Federico Sandoli

 

Oggi torniamo indietro al 2006, quando l’Ungheria vide scrivere anche un altro piccolo pezzo di storia con l’esordio del primo polacco in F1, Robert Kubica. E anche per la pioggia, elemento di disturbo assai raro in terra magiara.

Il debutto di Kubica nasce dalla necessità da parte della Sauber BMW di voler sostituire il deludente Jacques Villeneuve e anche, se non soprattutto, per mettere in macchina un giovane pilota dal talento cristallino. Ma è durante le prove che si consuma il giallo che segnerà tutto lo svolgimento del week end di gara: i due contendenti, Alonso e Schumacher, si vedono comminare una penalizzazione di due secondi sul tempo realizzato per dei comportamenti scorretti.

Il tedesco supera Alonso e Kubica a bandiera rossa esposta mentre lo spagnolo viene punito per aver stretto pericolosamente Robert Doornbos della Minardi verso il muretto dei box per ripicca di un rallentamento nel giro precedente. Schumacher, quindi, nonostante il miglior tempo, si vede cosi retrocedere al 12 posto mentre Alonso finisce al15esimo.

Il primo GP d’Ungheria a svolgersi sotto l’acqua prende il via con Kimi Raikkonen e la sua McLaren-Mercedes in testa fino al pit-stop. Al rientro nulla può per contrastare un Alonso che, grandissimo a rimontare da metà gruppo, si riesce a trovare in testa. La grande gara dello spagnolo viene rovinata al pit stop: ultra-veloci al rifornimento, i meccanici lo rimandano in pista ma non si accorgono che lo pneumatico posteriore destro non è stato fissato lasciando l’asturiano e la Renault fermi a bordo pista.

Sornione ma non per questo meno incisivo, Button e la Honda con una grande gara, riescono a portarsi fino al primo posto e Schumacher, con una condotta solida e sfruttando al meglio le proprie intermedie sull’asfalto che sta asciugandosi, recupera fino al secondo posto.

Con le gomme ormai finite Schumacher continua a resistere alla McLaren di Pedro Martinez De La Rosa e alla Williams di Heidfeld impressionando la squadra ai box e il pubblico sugli spalti. Fino a quando, cercando di resistere proprio al connazionale, la Ferrari urta la Williams rompendo un tirante di convergenza e di fatto si ritira a soli due giri alla fine.

Button riesce a vincere il suo primo Gran Premio in carriera riportando la Honda sul gradino più alto del podio. Accanto a lui De La Rosa e Heidfeld mentre l’eroe della giornata – Schumacher – si trova comunque a essere classificato ottavo anche grazie alla squalifica del deb Robert Kubica reo di aver gareggiato con una vettura sottopeso di due kg.

L’Ungheria tiene la corsa al titolo ancora aperta ma soprattutto ci restituisce un pilota, Button, sottovalutato da molti. Da li a qualche tempo avremmo saputo che non era affatto cosi.