Anteprima storica del GP d’Austria, in programma domenica sul circuito di Zeltweg, nella regione della Stiria. Andiamo a ripercorrere ciò che accadde nel 1997, anno del ritorno del circuito, profondamente rivisitato rispetto al vecchio Osterreichring, quando tra Ferrari, Williams e McLaren stava per inserirsi un giovane ed arrembante Jarno Trulli.
> a cura di Federico Sandoli
Nel 1997 sul circuito di Zeltweg, denominato A1 Ring, ecco finalmente tornare la massima formula dell’automobilismo. La location è la stessa di sempre, la famosissima Zeltweg dove fino ad una decade prima svettava il leggendario Osterreichring. Ma il tracciato è stato profondamente rivisitato.
Il pubblico, manco a dirlo, affluisce numeroso e dagli schermi giganti ecco apparire i riflessi filmati di quando vinse Brambilla nel 75, oppure quando Villeneuve, in sella alla sua T4 dalla terza fila arrivò ad impostare in prima posizione la prima curva. Le immagini scorrono veloci, in Austria le Ferrari e Gilles sono stati spesso protagonisti di episodi da batticuore che hanno contribuito a portare i nostri connazionali sulle bellissime tribune intorno al nastro d’asfalto della Stiria. Ma dopo tanti flashback, ecco finalmente le macchine girare.
Villeneuve, il figlio di Gilles, non fatica a staccare il miglior tempo e Hakkinen con una McLaren-Mercedes in recupero si piazza secondo a un soffio. La sorpresa è data da Jarno Trulli, al suo primo Gran Premio con la Prost Grand Prix dopo l’infortunio di Panis di qualche giorno prima in Canada. Il pilota marchigiano, prelevato dalla Minardi, sfruttando al meglio le gomme Bridgestone si ritrova ad essere a ridosso dei primi.
Le rosse, tanto per cambiare, sono in crisi. Schumacher prova a spremere al massimo la sua F310-B col risultato che sembra di vedere un cowboy al rodeo, tanto la sua monoposto è ballerina sui saliscendi austriaci.
Ma le sorprese continuano e il giorno della corsa, allo scattare del verde, Villeneuve parte malissimo e viene superato proprio da Trulli, che con la sua Prost si ritrova magicamente in testa con autorità, anche grazie al repentino ritiro di Mika Hakkinen, tradito ancora una volta dalla sua McLaren-Mercedes decisamente poco affidabile.
E’ un momento super per Jarno. Alla sua prima stagione di F1, alcune corse con Minardi dove ha ben figurato e poi la grande occasione di avere una macchina abbastanza competitiva che ha già dimostrato, negli appuntamenti precedenti a quello austriaco, di saper far arrivare alle posizioni a ridosso del vertice.
Trulli, comunque, aumenta il suo vantaggio e conduce la corsa indisturbato. Villeneuve in rimonta si porta al secondo posto, prova ad avvicinare l’italiano ma l’andamento ad elastico lo fa desistere dal rischiare.
Le Ferrari, per nulla protagoniste, si mettono in luce per i fuori pista di Eddie Irvine, mentre Schumacher, più riflessivo e concreto, riesce a recuperare delle posizioni. Il tedesco capisce che ormai deve accontentarsi ad arrivare sempre a punti e, violentando la sua natura d’attaccante di razza, corre di rimessa sfruttando le disgrazie altrui.
Il suo compagno di squadra e la Benetton di Jean Alesi vengono a contatto. I commissari sventolano la bandiera gialla, tutti rallentano tranne il tedesco che, non accortosi del warning, effettua dei sorpassi apparentemente piuttosto facili.
I commissari della F1 non hanno dubbi. Il tedesco ha infranto una regola aurea dell’automobilismo e lo puniscono con uno stop-and-go. Il destino ha rimescolato le carte.
Trulli in testa, sembra controllare la corsa ma dai box notano un certo rallentamento. Inizialmente non vi è preoccupazione nell’equipe tutta francese ma quando il ritmo blando viene suggellato da una nuvola di fumo e fiamme copiose provenienti dal suo Mugen-Honda, l’italiano deve dire addio ai suoi sogni di gloria e alla sua prima vittoria in favore di Jacques Villeneuve che, con i 10 punti di Zeltweg, riapre la corsa al titolo mondiale di F1, virtualmente chiusa prima dell’inizio del week end austriaco.
Villeneuve si dimostra tenace e bravo a sfruttare la sua Williams-Renault imbattibile, La Ferrari spera in Schumacher, nella sua freddezza e nelle sue doti tecniche e di guida che da li a poche corse si riveleranno tutt’altro che un auspicio teutonico.
E Trulli? I 37 giri al comando in Austria sancirono fu la sua ultima apparizione con la Prost Gran Prix quell’anno in quanto, per gli ultimi tre eventi del 1997, Panis riprese il suo posto dopo l’infortunio canadese. Ma il giovane Jarno, con il suo talento e le sue prestazioni aveva già strappato un contratto con i francesi per il 1998…