F1 | Sparisci: “Ferrari di oggi un cantiere per il 2022!”

La Ferrari al Paul Ricard è tornata alla dura realtà dopo le buone prestazioni di Monaco e Baku. La SF21 ha mostrato tutti i suoi limiti, soprattutto nella gestione delle gomme in una pista ostica come quella francese. Sull’argomento è intervenuto Daniele Sparisci ai microfoni di Pit-Talk.

 

La Ferrari ha lasciato il Paul Ricard decisamente con l’amaro in bocca. Il GP di Francia ha mostrato una rossa in netta difficoltà, soprattutto in gara. Dopo le buone prestazioni viste a Monaco ed a Baku (due pole ottenute con Leclerc), era prevedibile che in Francia sarebbe stato un weekend da giocare in difesa per il team di Maranello. Ma non da finire nemmeno in zona punti, questo è sicuro. Sainz undicesimo al traguardo, Leclerc addirittura sedicesimo e pure doppiato.

In gara al Paul Ricard la SF21 ha mostrato tutti i suoi limiti tecnici, ma il problema più grosso nel corso del GP è stata l’usura delle gomme.

Già dopo pochi giri la rossa evidenziava notevoli problemi di grip, costringendo entrambi i piloti ad anticipare la sosta ai box. Leclerc addirittura è stato costretto ad effettuare la seconda sosta.

Il Paul Ricard per la F1 è una pista molto dura sul fronte degli pneumatici, e la SF21 come lo scorso anno non riesce a far funzionare bene le gomme Pirelli. In pratica gli stessi problemi che c’erano sulla SF1000, si sono ripresentati sulla monoposto di questa stagione.

Sulla debacle Ferrari è intervenuto Daniele Sparisci ai microfoni di Pit-Talk. Il giornalista del Corriere della Sera ha affermato che la SF21 presenta dei deficit, poichè la vettura di questa stagione è un ibrido tra quella del 2020 e di quello che si è potuto modificare quest’anno.

 

“Cos’è successo alla Ferrari? Faccio parte del partito di chi non si è esaltato dopo le due pole e di chi non si abbatte dopo la gara di ieri. La macchina è sviluppata sulla base di quella dello scorso anno. Non ci si nasconde dietro a un dito, quella del Paul Ricard è una batosta oltre le aspettative, cosi come la pole di Baku lo era in positivo. La macchina presenta dei deficit perché è un ibrido tra quella dello scorso anno e quello che si poteva cambiare, la Ferrari veniva dalla peggiore stagione degli ultimi 40 anni e con l’intenzione di puntare tutto sul 2022.”

Sparisci poi aggiunge il fatto che nonostante la brutta prestazione della rossa in Francia, in casa Ferrari non si è tornati alla situazione dello scorso anno:

“Non sono tra quelli che dice che siamo tornati al 2020, l’Austria dovrebbe darci qualche risposta. La trazione dovrebbe essere tra le caratteristiche migliori di questa macchina. La Ferrari di oggi è un cantiere che costruisce in ottica 2022 e in questo campionato le fiches da giocare erano molto poche.”

Ora la F1 sarà appunto presente in Austria per un doppio GP, al Red Bull Ring. La scuderia del Cavallino Rampante dovrà subito dimostrare che quanto successo a Le Castellet è stato un caso isolato. Anche se non è detto, poichè nel calendario ci saranno altre piste simili al Paul Ricard, come Silverstone per esempio. Ad ogni modo sulla carta il circuito della Stiria dovrebbe aiutare la SF21 nel risalire la classifica. Considerando che c’è pure un gap da recuperare nei confronti della McLaren. Ora la scuderia di Woking ha un vantaggio di ben 16 lunghezze nei confronti della Ferrari.

Inoltre la tra le variabili che potrebbero giocare a favore della rossa potrebbe esserci anche il meteo. Domenica al Red Bull Ring c’è la possibilità di pioggia nel corso del GP.

E sappiamo che Leclerc in condizioni di pista bagnata riesce a guidare al di sopra dei problemi della vettura. Tutto sommato anche Sainz ha dimostrato di trovarsi abbastanza a suo agio in condizioni di pista umido, come successo nella prima parte di gara ad Imola.

L’obiettivo alla Ferrari dev’essere quello di tornare ai livelli di Monaco e Baku. Ci riuscirà?

Alberto Murador