F1 | Baldisserri: “Non capisco la scusa del coprifuoco Ferrari a Montecarlo!”

Uno degli aspetti che ancora fa tanto discutere sulla questione del ritiro di Leclerc a Montecarlo è la scelta della Ferrari di non intervenire sulla parte destra della monoposto. E no, il parco chiuso non c’entra nulla. 

di Francesco Svelto |

Il tema della mancata partenza di Leclerc a Montecarlo fa ancora discutere. Poteva essere una gara in cui la Ferrari avrebbe potuto (e dovuto!) massimizzare il potenziale che la SF21 metteva a disposizione ma che, a causa della mancata partenza dell’idolo di casa, ha mancato clamorosamente. Nonostante il secondo posto di Sainz che ha portato alla Ferrari il primo, agognato, podio stagionale.

Se ne sono dette tante sulle cause del disastro rosso in Costa Azzurra (scusate il gioco di parole e colori), si sono cercati – giustamente – colpevoli e responsabilità. Charles Leclerc c’ha messo tanto di suo in questa vicenda. Il suo errore del sabato ha di fatto vanificato una bella pole-position e soprattutto la possibilità di giocarsi la vittoria nelle stradine del Principato. E i suoi errori stanno cominciando a diventare pesanti, per numero e per importanza. Poco importa se in ballo non c’è un titolo mondiale.

Ma anche la Ferrari ha molta responsabilità. La botta che Leclerc ha preso sul lato destro della macchina ha avuto ripercussioni anche sul lato sinistro, specialmente nella zona del semiasse che sfocia nel mozzo della ruota posteriore (che poi è la causa che Ferrari ha dichiarato abbia portato al ritiro del suo pilota prima ancora che la gara iniziasse).

A proposito: è bene evidenziare che ci sono alcuni fotogrammi che mostrano come Leclerc, prima di mandarla a muro dopo la chicane delle Piscine, abbia pizzicato proprio con la ruota posteriore sinistra il guardrail in percorrenza della chicane stessa. E’ opportuno sottolinearlo dal momento che l’episodio potrebbe aver contribuito in maniera significativa al “disastro”.

Tuttavia la Ferrari, dopo le qualifiche e prima della gara, ha controllato minuziosamente la parte destra della monoposto, senza concentrarsi sulla parte sinistra che, al di la di tutto, andava quantomeno revisionata dopo un impatto del genere. Qualcuno ha anche provato a giustificare questa mancata azione con la mancanza di tempo utile per completarla, ricordiamo la regola del parco chiuso che vige in F1. Luca Baldisserri lo etichetta come “coprifuoco” – a seguire il virgolettato – ma il concetto è il medesimo: non si può lavorare sulla macchina se non per un numero di ore limitato e solo su componenti ben precisi, altrimenti scatta la penalità (leggasi sostituzione del cambio, come si ipotizzava).

Ora, la regola del parco chiuso – giusta o sbagliata che sia lo giudicherete voi – prevede delle clausole, delle rotture. E le rotture del parco chiuso possono anche essere scelte – in due occasioni durante l’anno e in caso di incidente grave – dalla squadra senza incorrere in alcuna sanzione. E questa di Montecarlo poteva essere l’occasione giusta, no? Probabilmente si, data l’importanza del botto di Leclerc.

Ecco il pensiero di Luca Baldisserri intervenuto ieri a Pit Talk :

Non voglio fare quello che critica, non voglio fare il classico ingegnere del lunedì che sa risolvere tutti i problemi della domenica precedente. Però è anche vero che ai tempi miei e Luigi Mazzola c’erano procedure da seguire molto precise e soprattutto quando le cose non erano chiare si cambiava tutto! E’ vero che l’incidente aveva danneggiato visibilmente la parte destra della macchina però è anche vero che un colpo del genere può dare problemi alla parte sinistra, come in effetti è stato dalle dichiarazioni del team, poi è tutto da vedere.

Siccome conosco abbastanza bene chi comunica è bene mettere i punti interrogativi! Non capisco perché si sono ancorati al fatto della mancanza di tempo e del coprifuoco per fare i cambi alla monoposto. Il regolamento sportivo mette a disposizione dei team due rotture di coprifuoco durante l’anno e questa era chiaramente una delle possibilità che si poteva giocare.

Il team deve ancora fare passi avanti su come si affrontano certi problemi, la macchina può diventare veloce e i piloti veloci ma se la macchina non arriva non si prendono punti !

Semplice, no ?

Francesco Svelto