F1 | Ferrari: e se Terruzzi e Salo avessero avuto ragione?

Oggi in Bahrain sono iniziati i test per preparare la stagione che partirà a fine marzo. E se la Ferrari andasse forte, Mika Salo e Giorgio Terruzzi, avranno mica avuto ragione sulla “segreta” penalità scontata dalla SF1000?

Inizia oggi in Bahrain la sessione di test atta a preparare le monoposto per il via del mondiale previsto sulla stessa pista il 28 Marzo prossimo.

Su valori in campo, Mercedes pare essere la favorita. Dietro c’è curiosità. Dalla Red Bull Honda ci si aspetta un salto di qualità, dall’Aston Martin una conferma di crescita, dalla Ferrari … bhe dipende.

Sicuramente la rossa dovrà essere in grado di disputare una stagione all’altezza del suo prestigio. Ultimamente ci sono state numerose polemiche e successive smentite sulla tesi che vedeva la rossa pesantemente sfavorita in quanto, nel 2020, è stata penalizzata per l’irregolarità della stagione precedente.

Se così fosse si aprirebbe uno scenario del tutto nuovo. La nuova power unit di Maranello, descritta come tutta nuova e più potente, allora potrebbe essere un propulsore semplicemente non penalizzato, in grado con gli aggiornamenti aerodinamici di riportare la SF-21 là dove la monoposto 2019 arrivava.

Siamo seri. Nessuno si aspetta che la Ferrari lotti per il titolo, sarebbe una sorpresa graditissima, ma ci si aspetta una macchina ed una squadra compatta e reattiva, capace di infilare qualche risultato per riportare in alto un entusiasmo perso nel 2020.

Sia Mika Salo che Giorgio Terruzzi, avessero ragione, non sarebbero stupiti nel vedere una SF-21 – cosi poco modificata rispetto alla monoposto precedente – fare un deciso balzo in avanti nelle prestazioni. Stiamo parlando di teoria ma alla fine dei tre giorni avremo le prime risposte.

Col senno di poi avrebbe avuto senso una Ferrari quasi rassegnata e in disarmo, spesso doppiata, in attesa dell’arrivo di tempi migliori. Se quella penalità mai ammessa direttamente né dalla FIA né dalla Ferrari ci fosse stata sarebbe certamente stata il frutto di un’ interpretazione estrema del regolamento . Chi era al ponte di comando per cui ha continuato a guidare la nave nella tempesta. Mattia Binotto già su questa macchia si gioca molto, sulla prossima il tutto per tutto.

Se la vicenda in questi due anni è stata questa giusto che sia ancora li a dimostrare che la sua Ferrari dopo un anno buio deve ancora iniziare a brillare. Speriamo.